Ennesimo disservizio, stamane, sulla tratta Viterbo-Orte per il treno che sarebbe dovuto partire alle 7, 09 da Porta Fiorentina. Il convoglio, alle 7, 12, continuava a stare fermo sul binario. I pendolari sono dovuti andare in cerca dei manutentori per sapere quale fosse la causa del mancato avvio dei motori. Purtroppo il capotreno non era arrivato e quindi il treno non poteva partire.
Naturalmente è stato soppresso anche il treno che sarebbe dovuto partire da Orte per Viterbo, quello delle 8,50, per la stessa mancanza. Perché, per andare a Roma si deve prima salire ad Orte e poi riscendere per Roma? Possibile che non esista un collegamento veloce che possa mettere in comunicazione Viterbo e Roma? Fa così paura questa capitale che potrebbe aiutare i viterbesi a trovare, magari un lavoro, che possa dare sostentamento? Possibile che per coprire appena 80 chilometri di ferrovia, ci si debba impiegare più di un'ora e quaranta con tutte le tappe degne di una via Crucis?
La vita da pendolari non è uno scherzo. Impiegare poi tanto tempo per recarsi sul posto di lavoro logora e sfinisce ogni cittadino. Farlo per cinque o sei giorni a settimana diventa un calvario.
Spesso ci chiediamo, chi possa trarre profitto da tutto questo? Si dice che una società civile si misuri anche dal grado di mobilità dei suoi abitanti. Diciamo, solo, che Viterbo, continua ad essere una delle città più isolate d'Italia.
Emanuela Dei