La manifestazione, convocata per ieri da Asia-Usb, dal Movimento per il Diritto all’Abitare e da altre associazioni territoriali che si battono sui temi ambientali e sulla sanità, che è sfilata per le vie di Garbatella fino a confluire di fronte la sede della regione Lazio, è stato un successo, su tutti i fronti. Innanzitutto per grande partecipazione popolare. Di fatto i partecipanti sono stati numerosissimi e determinati a farsi sentire. In secondo luogo perché, per quanto riguarda il contrasto al tentativo di riforma della Legge 12/99 sulle case popolari, messo in cantiere dalla Giunta Regionale, ha raggiunto il suo obiettivo. Ma andiamo con ordine.
Il solo stato di agitazione proclamato da questo sindacato e dal movimento per il diritto all'abitare che ha promosso ben 27 assemblee tenute nei vari quartieri periferici della capitala, da Tor Bella Monaca a San Basilio, dal Tufello a Primavalle, e in altri quartieri romani (ma anche a Tuscania, Guidonia, ecc.) ha sortito un grande effetto, tanto da convincere la competente commissione regionale a convocare le parti interessate ad una riunione, tenutasi proprio ieri mattina, nello stesso giorno della manifestazione. Di fatto, la bozza che avrebbe dovuto essere presentata alle parti sociali per essere discussa, non è stata nemmeno menzionata. Tanto da poter affermare, senza esitazione, che il testo che è circolato in questi mesi e che secondo la stampa sarebbe passato al voto entro l’estate, sia stato “congelato”, o almeno per ora ritirato. Durante l'audizione in Commissione in particolare la rappresentanza di Asia e dei Movimenti, hanno sottolineato come non sia possibile elaborare un testo sull’edilizia pubblica in nome della legalità, superando le norme nazionali ed applicando ad esempio la Legge 431 del 1998, che al primo articolo specifica che non si applica all’Edilizia Pubblica stessa, sia per quanto riguarda i canoni che per il 4+4 come periodo di contrattualizzazione degli inquilini assegnatari. In mancanza di testi da discutere o commentare ci siamo quindi impegnati ad esporre le nostre proposte sulla questione abitativa, sottolineando la necessità che la Regione Lazio proponga un piano casa che incrementi il patrimonio pubblico per affrontare l'emergenza abitativa che coinvolge sempre più ampi settori sociali, che approvi un provvedimento di finanziamento della politica per l'abitare, che affronti la questione dell’Imu che stringe i bilanci delle Ater fino a soffocarle, su cui il Governo centrale potrebbe finalmente esprimersi esonerando gli enti gestori di edilizia pubblica dal pagamento ai comuni, del ruolo stesso che dovrebbero ricoprire le Ater, oggi dominate da un’impostazione aziendalistica e privatistica che sta spingendo la Regione ad annullare di funzione dell'edilizia pubblica.
In serata poi, al secondo incontro, frutto anch’esso della mobilitazione, ove però era presente l’Assessore Ghera con delega al ciclo dei rifiuti (che in passato si è occupato del tema abitativo), abbiamo avuto conferma di quanto appreso in mattinata, che nella stessa maggioranza regionale esistono forti perplessità sul testo di modifica della legge 12 circolato e non portato alla discussione in Commissione X.
Per questi motivi crediamo che il risultato dello stato di agitazione di questi mesi sia ottimo, crediamo anche però che diventi fondamentale il nostro ruolo di controllo ed eventuale opposizione a qualsiasi “sorpresa” futura. Per questo intendiamo mantenere alta l’attenzione nei quartieri, con un nuovo ciclo di assemblee che aggiornino i cittadini sull’evolversi della situazione, tenendoli pronti per nuove mobilitazioni a supporto della nostra idea di Diritto all’Abitare.
Asia-Usb Roma