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MANSIONISMO ALL’INPS, IL PRESIDENTE APRE SUI TITOLI DI STUDIO

Roma,

Comunicato n. 84/19

Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione sindacale nazionale con gli organi dell’Amministrazione alla quale è stata invitata anche la USB, assenti per scelta CGIL-CISL-UIL. All’ordine del giorno la riorganizzazione dell’Istituto.

A margine del confronto il presidente Tridico ha informato le organizzazioni sindacali di aver incontrato il neo presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, e il neo ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, ai quali ha sollecitato un intervento che favorisca il superamento del mansionismo all’INPS, ipotizzando la modifica dei requisiti culturali per il passaggio all’area superiore.

Oggi, infatti, per accedere all’area C occorre possedere la laurea triennale e per transitare in area B il diploma di scuola media superiore. Il prof. Tridico ha proposto che si dia la possibilità di accedere all’area C anche con il diploma di scuola media superiore ed alcuni anni di anzianità di servizio e in area B con il diploma di scuola media inferiore accompagnato da un certo numero di anni di servizio. In questo modo si supererebbe la barriera dei titoli di studio, che oggi impedisce alla maggior parte dei lavoratori delle aree A e B anche solo di partecipare alle selezioni.

E’ ovvio che tale proposta per diventare operativa ha bisogno di una modifica del contratto collettivo nazionale di lavoro. A tal fine il presidente ha comunicato che l’INPS sarà rappresentato nella Commissione paritetica per la revisione dei sistemi di classificazione, che sarà riunita all’Aran il prossimo 26 settembre,   dal dirigente dell’Ufficio Relazioni Sindacali.

Apprezziamo molto l’interesse e l’apertura del presidente dell’INPS e siamo sicuri che tale iniziativa influirà positivamente sui lavori della Commissione, tuttavia restiamo convinti che la migliore soluzione sia l’Area Unica, nella quale far confluire le attuali aree A-B-C, per rimuovere anche l’ostacolo del numero dei posti disponibili per i passaggi di area. Con l’Area Unica si supera sia il vincolo dei titoli di studio che quello numerico e si dà a tutti la possibilità di progredire economicamente e professionalmente secondo le proprie capacità.