I tentativi di dialogo con la dirigenza Marcegaglia portati avanti da USB per allacciare le relazioni sindacali e ripristinare le regole democratiche e di rappresentanza all’interno dello stabilimento di Forlì, ferme da ottobre 2020, sono caduti nel vuoto. La direzione aziendale è rimasta ferma sulle proprie posizioni. Il confronto lo tiene solo con chi ha firmato il contratto nazionale di lavoro, ha dichiarato l’azienda.
È giusto che le scelte dei lavoratori siano prigioniere di cavilli normativi? Con questo sistema le aziende si scelgono il proprio interlocutore non per rappresentanza ma per convenienza. Si pensi, per esempio, a quanto accaduto con il contratto dei rider: dopo giornate di mobilitazione, i lavoratori sono stati beffati da un accordo capestro firmato da Assodelivery con il sindacato Ugl per mera convenienza e non sicuramente per rappresentanza, escludendo di fatto tutte le altre organizzazioni sindacali dalla trattativa. Questo non è accettabile!
Ricordiamo che USB alle ultime elezioni ha ottenuto il 30% dei consensi eleggendo 2 delegati Rsu ed un Rls, con 101 voti ed è il secondo sindacato tra gli operai di Marcegaglia Forlì.
A questo punto una domanda ce la siamo posta. A Forlì, Marcegaglia e Confindustria hanno usato lo stesso metro di misura con la Fiom quando, tra il 2010 e 2016, non ha firmato i contratti nazionali stipulati all’epoca dalle sole Fim e Uilm? Crediamo proprio di No!
L’atteggiamento sprezzante di chiusura da parte della direzione nei confronti di USB ci pare premeditato e nega il diritto a tutti coloro che hanno deciso di dare una svolta alle “buone relazioni sindacali” per essere rappresentati al meglio.
Una decisione questa che va in assoluta contrapposizione con quanto succede da anni nello stabilimento di Ravenna, nel quale USB viene riconosciuta alla pari delle altre organizzazioni sindacali firmataria del CCNL.
La cosa che più sconcerta è il silenzio assordante delle altre organizzazioni che pubblicamente si dichiarano per la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro, ma che con questo atteggiamento non fanno altro che assecondare l’azienda.
Se si pensa che il togliere di mezzo dalle relazioni sindacali altre organizzazioni legittimamente scelte dai lavoratori possa essere un’opportunità per recuperare il consenso perduto, questo sicuramente è il peggior modo di farlo, perché ai lavoratori si nega la volontà di espressione e decisione e non rende onore a tutto il sindacato che i lavoratori rappresenta.
Per questi motivi USB congiuntamente alle proprie RSU di Forlì e Ravenna ha deciso di proclamare uno sciopero per l’intera giornata di domani venerdì 29 gennaio.
Bologna, 28 gennaio 2021
USB Lavoro Privato Emilia-Romagna