Basta fare degli Assistenti di Volo carne da macello!
Il 9 maggio USB ha indetto un presidio davanti ai cancelli della palazzina Meridiana nell'aerea aeroportuale di Malpensa in occasione dell'avvio di selezioni di nuovi Assistenti di Volo per contratti a tempo determinato in AirItaly. Un'azienda che fa parte di un'unica proprietà che annuncia 1200 licenziamenti tra pochi mesi dei quali circa 650 svolgono medesime mansioni.
Ciò segue il miserabile fallimento del bando di “Job Posting” interno con il quale l'attuale dirigenza, facendo leva sul ricatto occupazionale, intendeva smantellare i diritti acquisiti e costruire licenziamenti mirati superando i criteri di legge. Il personale non ha aderito all'invito a licenziarsi da Meridiana perché ha avuto la dignità di non accettare l'incredibile rifiuto aziendale di aprire un confronto per utilizzare gli strumenti alternativi e disponibili per evitare i licenziamenti e le discriminazioni.
Abbiamo speso tutte le parole possibili per denunciare a tutte le Istituzioni e agli organi di stampa la pervicace volontà di Meridiana di utilizzare in modo scabroso i cospicui ammortizzatori sociali concessi dal Governo per scopi ben diversi da quelli di tutelare l'occupazione, mentre ogni giorno appare più evidente lo spregio che tutto ciò rappresenta alle più elementari norme sulla corretta gestione degli esuberi creati da una crisi che con il lavoro non ha nulla a che fare.
Adesso è il momento che le Istituzioni si assumano le responsabilità di aprire il confronto in modo urgente, oppure si assumano la complicità politica di tutto ciò che l'A.D. Scaramella sta portando avanti.
Ci preme però lanciare un messaggio chiaro a quei colleghi che, stretti tra precariato, mobilità e licenziamenti generati dalle rovine del Trasporto Aereo, si presenteranno da oggi per le selezioni.
Questo presidio non è contro di loro, ma contro un sistema che dopo averli resi disoccupati adesso li utilizza come carne da macello per creare altro precariato e altra disoccupazione.
La via di uscita non sarà mai la lotta tra poveri per chi si spartisce briciole sempre più misere, ma imporre a chiunque operi nel trasporto aereo in questo paese, che è il 6° mercato mondiale, di farsi carico dell'occupazione e del rispetto delle leggi, che impedisca di di fare come gli pare, come invece ampiamente garantito da chi avrebbe dovuto controllare, Istituzioni e Sindacato compresi.
L'unica via d'uscita è la solidarietà, intesa come capacità di abbandonare il perverso ragionamento che la “mors” di un collega, chiunque esso sia e a qualunque compagnia appartenga, non sarà mai la vita di un altro, anzi. Crediamo che l'esperienza Alitalia abbia insegnato molto di quanto sia falso questo pensiero.
Il 30 maggio USB ha lanciato lo sciopero nazionale del Trasporto Aereo su queste tematiche, sul ruolo del governo, sul recupero del disastro occupazionale in atto e sulla politica contrattuale per affrontare una crisi che colpisce ormai tutti i lavoratori di tutte le categorie nei vettori e negli aeroporti.
8 maggio 2014