Stato dell’arte
Il 23 settembre l’A.D. Scaramella era entrato al Ministero convinto che alla fine ne sarebbe uscito con il via libera ministeriale e con l’avallo formale di una larga parte del Sindacato. Oggi, 27 ottobre il progetto di Scaramella non vede le firme del Governo tantomeno di nessuna sigla sindacale.
E’ ovvio che questo non può essere considerato soddisfacente, ma è un punto di partenza per considerare come un mese di lotte abbia in effetti evitato che questo progetto di questo Amministratore Delegato fosse avallato da Ministri e Sindacati, cosa peraltro già accaduta troppe volte a altri lavoratori del settore.
Adesso, cosa fare?
L’Azienda messa alle strette ha confermato la riapertura della procedura di mobilità per 1366 persone e fornito una vaga disponibilità a ragionare sulle esternalizzazioni. Allo stesso tempo, nel tentativo di alleggerire il pressing del Ministero, ha confermato in ogni caso la propria disponibilità a ripartire dal documento elaborato dal Governo durante la procedura (mobilità solo per pensionati e volontari e + tempo fino alla fine della cassa per aprire un confronto)
Il Ministero non ha censurato il comportamento del sindacato (lo ha fatto invece nei confronti dell’Azienda), che aveva chiesto integrazioni al documento, e ha fornito comunque la sua disponibilità in ogni momento a riprendere il confronto dal punto in cui è arrivato oggi, interrotto a causa della eccessiva distanza tra le parti. Lo stesso Ministero ha confermato l’esigibilità della cassa integrazione dipendente esclusivamente dalla volontà aziendale.
Il sindacato, ha sollecitato nuovamente l’esigibilità di ammortizzatori sociali conservativi, e ha richiesto formalmente l’ avvio di tutto il personale navigante e non all’abilitazione su tutte le macchine del gruppo unita alla disponibilità al trasferimento su altre basi, ribadendo la volontà di discutere il tema del costo del lavoro a valle dell’unificazione delle due compagnie del gruppo.
USB non intende nascondere le difficoltà di un momento drammatico, ma non possiamo che registrare l’evidente imbarazzo del Governo di fronte ai piani scellerati di Meridiana. Altrimenti, di questo dovete essere certi, oggi ci troveremmo davanti a uno scenario ben peggiore.
La nuova fase che parte oggi vede l’invio da parte di Meridiana di una nuova fase di mobilità con una primo incontro in fase aziendale previsto probabilmente entro pochi giorni.
USB ha già informato il Governo che procederà a impugnare immediatamente la procedura di mobilità e convocherà tutti i lavoratori al primo incontro in sede aziendale.
I lavoratori meridiana dovranno farsi trovare ben preparati a questo momento che rappresenterà un altro punto di svolta della vertenza. Dobbiamo mantenere la determinazione e la compattezza fino a qui dimostrata, evitando di andare dietro a qualche miserabile che è pronto a sostenere un management in evidente crisi di nervi .
Settimane fa molti scommettevano sul fatto che non saremmo arrivati fino a qui.
Oggi, molti continuano a scommettere sul fatto che non possiamo tenere a lungo; facciamogli perdere questa scommessa