Mentre il palcoscenico mediatico è occupato dalle vicende politiche, caduta di Letta ascesa di Renzi, il super-commissario Cottarelli, uomo del Fondo Monetario Internazionale, ha elaborato la ricetta per tagliare la spesa pubblica di altri 5 miliardi di euro nel 2014 e di complessivi 32 miliardi nei prossimi tre anni e gli ex-lsu scuola rischiano a fine mese di finire nel baratro della povertà.
Oltre che sui dipendenti pubblici, la scure si abbatterà come già successo, a cascata, sugli appalti pubblici: riduzione delle prestazioni ai cittadini e, soprattutto, riduzioni di personale e del costo del lavoro, drastici tagli ai salari per chi rimane.
Proprio quello che sta già succedendo a migliaia di ex-lsu appalti pulizia scuole che hanno visto in questi mesi, complice una gara consip con forti ribassi, decurtati i loro contratti di lavoro da 35 ore medie a meno di 13 ore sotto ogni decenza per i salari e per il servizio. Infatti il taglio su questa categoria è stato già oparato l’anno scorso con il decreto del fare, proprio in virtù di una idea di spending review che taglia il lavoro e non gli utili dei padroni e delle caste interne al mondo della scuola .
Ma noi ci opporremo con forza e determinazione Vogliamo la vera spending review: FINE DEGLI APPALTI e internalizzazione dei servizi e ASSUNZIONI DIRETTE NEGLI ORGANICI ATA dei Lavoratori ex-lsu e in appalto.
Alziamo la testa, impediamo che tutti questo si realizzi.
ANCHE GLI EX-LSU E DIPENDENTI APPALTI SCUOLA
SARANNO ALLA MANIFESTAZIONE
CONTRO LA SPENDING REVIEW
CON L’UNIONE SINDACALE DI BASE.
Non vogliamo assistere a questo massacro senza reagire.
Non vogliamo sottostare ai diktat europei che stanno portando il nostro paese ad unimmiserimento mai conosciuto da quarant’anni a questa parte.
DICIAMO NO anche ai diktat di Aziende e Committente (Miur), che per non rinunciare ai loro profitti e ai loro finti risparmi, costringono i lavoratori e scuole in condizioni indecenti solo per continuare a difendere profitti e privilegi!! I loro interessi non sono i nostri. La loro spending review non è quella che serve ai lavoratori, ai cittadini e al Paese.