Giovedì 12 maggio 2008 presso l’Atahotel Quark di Via Lampedusa 11/a a Milano, si è svolta la prima selezione prevista dal Bando di Concorso per la copertura di n.2 posti di “dirigente” al Comune di Milano.
La parte “preselettiva” (una delle due scritte previste), presentata e pubblicata dal sito del Comune, riportata nel bando, come “prova scritta strutturata su quesiti a risposta chiusa su scelta multipla, appositamente predisposti in base ad una definizione di competenze manageriali attese, e finalizzata ad accertare l’attitudine al ruolo, valutare il potenziale e verificare il possesso delle caratteristiche, delle capacità di analisi e di riflessione critica richieste” verteva su 160 domande psicologiche più 15 psicoattitudinali, tempo 50 minuti.
Lo svolgimento si è svolto alla Presenza di alcuni dirigenti di Risorse Umane, con i candidati stipati nella sala, vicinissimi gli uni agli altri. Prima dell’apertura della confezione (trasparente) contenenti le domande, il D.C. Dr.Draisci ha precisato che i candidati avrebbero dovuto essere sinceri nelle risposte perché “SI STAVA VALUTANDO LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE” (!!!) 712 i partecipanti (fra interni ed esterni), prova “superata” da 236 candidati (i risultati della prova resi pubblici in rete nei giorni successivi).
I candidati hanno dovuto apprendere le regole e i criteri del questionario, leggendo la prefazione nei 50 minuti consentiti. Criteri di non immediata comprensione. Le risposte potevano essere Si/?/No. Per conseguire l’ammissione alla valutazione bisognava rispondere almeno a 170 domande con un margine di errore di 12.
Le 160 domande psicologiche erano di questo tenore: *Secondo te gli ordini religiosi danno solo regole impositive? *Quando cucini segui le regole o sperimenti cose nuove? *Dopo una giornata lavorativa faticosa preferisce andare a vedere un convegno sulle nuove sperimentazioni o a un concerto di musica? *Preferisci danza/scherma oppure calcio/lotta?
Tornati dalle prove, prima di conoscere i risultati, LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CONCORRENTI, appariva assolutamente sconcertata, ma col passare dei giorni si trasformava in profonda arrabbiatura.
RdB/CUB si chiede: E’ MAI POSSIBILE VALUTARE LA “NUOVA CLASSE DIRIGENTE” di un’Amministrazione Pubblica con test di questo tenore? Quanto gioca in questo genere di test: emotività, sesso, religione, condizione familiare, rapporti personali, essere madre oppure essere gay? E perché per diventare dirigente deve corrispondere, il personale ed intimo modo di essere e di pensare, al profilo psicologico che una qualsivoglia società esterna si è inventata, in base a quale indirizzo? Quanto conteranno le reali capacità tecniche e manageriali, gli studi, i masters e non ultima l’ esperienza maturata sul campo, di futuro dirigente promosso sulla base di una simile valutazione?
L’Amministrazione prendendo conoscenza delle risposte dei concorrenti, concentrate su aspetti di carattere orientativo personale e psicologico, che tipo di utilizzo intende farne? Quale lo scopo di scartare concorrenti che non corrispondono sotto il profilo emotivo, sessuale, familiare, ecc., a quello del SUPERDIRIGENTE inquadrato, ammaestrato e all’occorrenza feroce, che risiede nei sogni di tanti Direttori?
Chiediamo a tutti gli interessati di presentare richiesta di accesso agli atti, copia delle domande e delle risposte attinenti alla prova eseguita. RdB/CUB sottoporrà il materiale raccolto ai propri legali e a tecnici concorsuali e per verificare se si ravvisino condotte arbitrarie o irregolari, rimanendo a disposizione di tutti i lavoratori intendono far valere i loro diritti.
INDIPENDENTEMENTE DALLA LEGITTIMITA’ O MENO DEGLI ACCADIMENTI, RITENIAMO “VERGOGNOSO” CHE UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA SI AVVALGA DI SIMILI CRITERI PER “SCEGLIERE LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE” DELLA FUTURA AMMINISTRAZIONE COMUNALE!