da www.dazebao.org
Martedì 10 Marzo 2009 17:12
di Tommaso Tafi
MILANO - Rilanciare l’edilizia urbana nel momento di crisi più grave che il mattone abbia conosciuto negli ultimi vent’anni. Si potrebbe riassumere così l’idea che sta alla base del nuovo Piano di governo del territorio su cui la maggioranza sta lavorando a Palazzo Marino e che dovrebbe essere pronto per essere votato dal consiglio comunale all’inizio dell’estate.
L’Assessore all’urbanistica Carlo Masseroli è infatti riuscito ad incasellare un nuovo tassello del suo piano per l’ennesima cementificazione di Milano e dintorni. Dopo aver fatto pressioni nel corso della scorsa settimana sul suo omologo in Regione, il leghista Davide Boni, convincendolo a presentare una modifica alla legge regionale n.12 che regola il governo del territorio, infatti, Masseroli oggi ha dettato le linee guida per il futuro della città: “più grattaceli per tutti”.
Grazie alla modifica della legge 12, che mette in soffitta il vecchio Piano regolatore a favore del nuovo Piano per il Governo del territorio, infatti, sarà ora possibile edificare anche in aree adibite a verde pubblico e ogni variante potrà essere disposta senza bisogno di ricorrere al voto in consiglio comunale, ma solo con il parere positivo della Giunta in carica. Una modifica che interesserà tutti i Comuni dell’hinterland milanese, che già si stanno affrettando a contattare le società immobiliari pronte a tuffarsi a capo fitto in questa nuova colata di cemento, ma in particolare favorirà i progetti delle Giunte dei Comuni a più alta intensità abitativa, come Milano appunto, dove sarà possibile edificare anche sulle zone verdi e sulle aree adibite a parcheggio. Immediate sono state le rassicurazioni di Palazzo Marino: “Non un solo centimetro cubo di cemento in più sarà versato - assicura lo stesso Masseroli - Milano si ricostruirà su se stessa per riqualificare aree oggi degradate”. Il piano, insomma, è quello di costruire più grattacieli possibile per sviluppare in alto e non più a macchia d’olio la città. Un’idea che la Giunta Moratti insegue da due anni e che ha riscontrato il parere ovviamente favorevole delle società immobiliari.
Molto meno entusiasti sono invece gli economi e gli esperti di Urbanistica, come il professor Giancarlo Consonni, titolare della cattedra di Urbanistica al Politecnico di Milano. “Invece di costruire il vero policentrismo, mi sembra che il Comune stia delegando l’idea di città alle società immobiliari. Mi sembra che si ragioni solo in termini di quantità, ma la quantità deve stare dentro un’idea di città altrimenti finiremo per avere tante periferie incapaci di diventare centri di attrazione che orbiteranno attorno ad un centro sempre più piccolo.” Esattamente come è avvenuto per l’area della Bicocca, che, nonostante la presenza di un campus universitario che ospita alcune tra le facoltà più frequentate come Sociologia e Scienze della Comunicazione, non ha saputo rinnovarsi e diventare un centro alternativo di aggregazione. Come se non bastasse, inoltre, si registra il problema degli alloggi popolari. Proprio nello stesso giorno in cui Masseroli lancia la sua proposta di costruire più grattacieli, le case popolari gestite dall’Aler si scoprono essere in buona parte rivestite d’amianto. L’edilizia residenziale pubblica, dunque, resta al palo a beneficio di quella privata che ingrassa e che ben si guarda di fornire alloggi a prezzi popolari. Proprio in quest’ottica sono da leggere anche le ripercussioni che l’edilizia urbana ha sulla tanto sbandierata sicurezza. “Se non si creano condizioni di relazione urbana - preciso ancora Consonni - si finirà per avere quartieri dormitorio o, al contrario di lusso, ma del tutto isolati dal resto della città”. Già oggi, vista dall’alto, Milano è una delle città più brutte e disomogenee d’Europa. Un nuovo informe ammasso di cemento, anche se verso l’alto, non riuscirà a renderla più bella, nè tantomeno più vivibile. Intanto, molti dei costosi appartamenti dei nuovi grattacieli già in costruzione rischiano di rimanere invenduti a causa della crisi, ma nonostante questo, la voglia del ciellino Masseroli di vedere la città crescere non si placa. D’altronde, si sa, per gli uomini le dimensioni contano.