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Editoriale

Ministro Poletti, se ne vada lei!

Nazionale,

Dati ISTAT riportano che nel 2015 le famiglie in condizioni di povertà assoluta erano 1 milione e 582 mila e gli individui 4 milioni e 598 mila.

Nel rapporto della Commissione Ue sugli sviluppi sociali si legge che la povertà in Italia è ancora ai livelli massimi, con un tasso di ‘severa deprivazione materiale’.

E' aumentato il numero delle persone che vivono in nuclei famigliari senza lavoro.

L'Italia ha il record negativo sull’utilità, pari a circa lo 0% ,dei servizi pubblici per l’impiego nel trovare lavoro ai disoccupati.

Da Gennaio a Ottobre 2016 sono stati venduti 121,5 milioni di voucher da 10 euro, il 32,3% in più rispetto all'anno precedente. Nello stesso periodo i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono diminuiti dell'89%.


A fronte di questi dati drammatici che si aggiungono a quelli che registrano l'impossibilità di ricorrere a cure adeguate di milioni di persone, alle centinaia di migliaia che non hanno un'abitazione o la stanno perdendo per l'impossibilità di pagare un affitto o un mutuo, alla disoccupazione stabilmente a due cifre e a quella giovanile che si colloca sempre sul 40%, il Ministro Poletti, rispetto ai tanti giovani che lasciano l'Italia per mancanza di lavoro, affermaConosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”.

Questo è il livello di sensibilità del Ministro del Lavoro. Siamo ancora qui a stupirci e forse sbagliamo perché questo nuovo governo, nato dopo la grande vittoria del NO al Referendum, è assolutamente uguale a quello precedente.

Saremo severi anche con questo governo come lo siamo stati con quelli precedenti, avendo ben presente che le politiche economiche, sociali e del lavoro adottate in Itali in questi anni sono la diretta conseguenza dell'accettazione di logiche decise dall'Unione Europea, dalla BCE e dalla finanza internazionale.

Dopo il NO allo stravolgimento della Carta Costituzionale è ora di dire con sempre più determinazione un forte NO all'Unione Europea.