USB: no alla trasformazione della Polizia locale in strumento dei sindaci-sceriffo
Al governo Gentiloni e alla futura schiera di sindaci-sceriffo depositari della sicurezza in nome del decreto Minniti, chiediamo: in Italia si muore di insicurezza stradale, abusi edilizi, violazioni delle leggi sull’ambiente, mancati controlli su opere pubbliche e infrastrutture – vedi il crollo del viadotto nel Cuneese che ha rischiato di uccidere due carabinieri – oppure per colpa di senzatetto, disoccupati, questuanti, migranti, saltimbanchi e writers?
Qualora la risposta fosse difficile, ecco un aiutino: ”Ogni anno in Italia scompare un paese di 4000 persone. Tante sono le vittime delle strade italiane; 300.000 sono i feriti, ed oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata. Il parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri. A ciò lo stato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con un grave ritardo nell’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e delle norme del Codice della strada”. (dal sito Associazione Vittime della Strada)
A fronte di questo bollettino di guerra, con enormi costi per la comunità, il nostro Governo non riesce a fare di meglio che approvare per decreto una legge promossa dal ministro dell’Interno, che in funzione di una presunta maggiore sicurezza della cittadinanza istituisce una serie di provvedimenti che di fatto eleva a prefetto i Sindaci, dandogli possibilità di disporre sanzioni e provvedimenti restrittivi. L’art.5 istituisce i Patti per l’attuazione della sicurezza urbana tra sindaco e prefetto che perseguono, prioritariamente, i seguenti obiettivi:
a) prevenzione dei fenomeni di criminalità, diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente interessate da fenomeni di degrado;
b) promozione del rispetto della legalità, anche mediante mirate iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, comprese l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque comportino turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici;
c) promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l’ente locale nell’individuazione di aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela ai sensi dell’articolo 9, comma 3.
Tutto questo sarà realizzato dalla Polizia Locale, a disposizione del neo sindaco-sceriffo, con attività repressive contro chi secondo parametri soggettivi e insindacabili rappresenterà un pericolo per la comunità, soprattutto vicino a monumenti, chiese, palazzi comunali e della politica. L’impedimento nello svolgimento delle normali competenze, causato dalla carenza cronica di personale, sarà ulteriormente appesantito da operazioni utili alle esigenze mediatiche di sindaci e prefetti ma che lasceranno completamente allo sbando il territorio.
Chi si occuperà di regolamenti edilizi, amministrativi, leggi sull’ambiente, prevenzione ed educazione stradale, visto che a tutt’oggi la sicurezza dei cittadini è fortemente minacciata dalla pericolosità della viabilità stradale, dalle revisioni dei veicoli concesse ai privati, da una manutenzione stradale al collasso? Da un’organizzazione che toglie i vigili dalla strada per impegnarli sempre più in operazioni di polizia? Non accettiamo il baratto dell’equo indennizzo, inserito nel decreto (ma i fondi, poi, ci saranno?) con il definitivo snaturamento della polizia locale.
In Italia si muore per l’incuria di governi ed amministrazioni locali, noi vogliamo impedirlo
USB POLIZIA LOCALE