Lavoratori,
Il giorno 3 marzo 2015 si è svolto l’incontro con la Dirigenza del comando di Roma per discutere di mobilità provinciale.
Il tavolo era affollatissimo di delegazioni sindacali (compresa la nostra), e con la Dirigenza al completo. L’informativa inviataci nei giorni precedenti l’incontro presentava due tabelle: una auspicabile (sogni), e l’altra con i numeri che passa il convento (bisogni)!
C’è da dire che entrambe ci sono parse una Caporetto per il dispositivo di soccorso tecnico urgente di Roma e provincia, anche se questa è la triste conseguenza di quel riordino voluto dal Dipartimento e avallato dai sindacati firmaioli (solo USB non ha firmato quell’accordo capestro); quegli stessi sindacati che al tavolo di discussione sui numeri della mobilità locale si battevano il petto per trovare una improbabile quadratura del cerchio.
Per soddisfare le giuste aspettative del personale, inerenti la mobilità provinciale, il comando pensa di sacrificare “temporaneamente” alcuni distaccamenti tripartenza, con tutte le immaginabili conseguenze che ricadranno sul soccorso alla popolazione.
La Dirigenza di Roma ci è parsa quasi rassegnata a dover fare i conti con i tagli piovutegli sulla testa dalle stanze dei prefetti. Il Dirigente ha anche evidenziato gli enormi problemi creati dal taglio dei richiami dei discontinui (precari), che hanno lasciato dei vuoti incolmabili in tanti posti strategici del comando (sala fonogrammi, uffici, segreteria comando, ecc.); tutti vuoti che per la maggior parte andranno colmati con il già carente organico permanente. Da parte nostra non ci stancheremo mai di dire che la madre di tutte le battaglie è avere un organico adeguato agli standard europei (un vf ogni mille abitanti). Per fare ciò bisogna procedere ad una massiccia campagna di assunzione nel CNVVF, chiudendo la partita con il precariato!
Senza soffermarci sui singoli numeri delle tabelle della mobilità, come USB abbiamo ribadito che prima di mettere giù certe cifre è necessario avere una fotografia completa dell’organico del comando (sia del dispositivo di soccorso che degli uffici); solo così si potrà tentare di procedere ad una riorganizzazione di questi punti vitali di questa amministrazione, tramite la mobilità volontaria del personale.
Durante l’incontro è anche saltato fuori il discorso su quei lavoratori che nel concorso d’ingresso si sono avvalsi della patente di guida come titolo di preferenza. Secondo la Dirigenza e le altre oo.ss. tutti questi colleghi devono essere obbligati a frequentare un corso per conseguire la patente di II°, III° e IV° grado. Secondo il nostro punto di vista la costrizione non è la soluzione giusta , poiché un conto è avere la patente di categoria C, D, E, ecc. per guidare mezzi privati; un altro è essere costretti a condurre un mezzo pesante svariati quintali, in sirena, nel traffico e con altre quattro persone a bordo. Per noi ogni lavoratore deve poter ambire a ciò per cui si sente più portato, seguendo il rispettivo percorso formativo.
Ritornando alla mobilità provinciale, oggi abbiamo avuto l’ennesima conferma che la coperta si sta facendo sempre più corta, e ci auguriamo che il prossimo passo dell’amministrazione non sia quello di iniziare a chiudere le sedi di servizio in giro per la provincia.
Ora, alla luce di quanto da noi rappresentato in questo comunicato, ci piacerebbe conoscere in tempi brevi i risultati dei due gruppi di lavoro istituiti dal comando e formati da funzionari dello stesso; lavori che si dovevano chiudere a fine febbraio ma che forse slitteranno alla fine di questo mese.
Il tavolo di contrattazione si è chiuso con un nulla di fatto ed è stato aggiornato all’11 marzo p.v..