E’ durato più di quattro ore stamattina il confronto davanti al prefetto di Monza tra lavoratori e USB da una parte e Granarolo più le ditte appaltatrici (Confemag, 3MMI, MPM) dall’altra. Delegazione vivacemente supportata da un buon numero di lavoratori sotto la sede della Prefettura. L’incontro è il frutto dello sciopero di otto ore proclamato la scorsa settimana da USB e dai lavoratori degli appalti che ha bloccato per dieci ore le merci nel sito di Usmate Velate. Sul tavolo innanzitutto il controllo delle buste paga del centinaio di lavoratori - quasi tutti stranieri: del Bangladesh, del Senegal, della Bulgaria, del Marocco, etc – buste paga, è stato tra le righe e tra i denti ammesso dalle aziende, con grandi differenze che valgono migliaia di euro. Sul tema, e per arrivare a una conclusione, si terrà un nuovo confronto il prossimo 15 luglio, sempre davanti al prefetto. Niente di fatto invece per la richiesta di USB sull’assunzione direttamente in Granarolo di decine di lavoratori delle aziende appaltatrici che prestano la loro opera da tanti anni in azienda. Richiesta dettata dalla constatazione che in Granarolo in questi anni di assunzioni ce ne sono state proprio per i lavori prestati da questi operai. Che, foto alla mano, intervengono nella catena di produzione. Se ne riparlerà presto. Importante infine è stata la sottoscrizione da parte delle aziende di una nota a verbale che le impegna a non intraprendere in futuro nessuna azione legale contro lavoratori e USB, azione più volte minacciata durante la trattativa. Mobilitazione e trattativa vanno di pari passo, la guardia sarà sempre alta: un esempio del sindacalismo conflittuale di classe. Targato USB.