ASSEMBLEE DEL PERSONALE TA DEGLI UFFICI CENTRALI E DEI POLI SUS E STV - RESOCONTO
A seguito della decisione della RSU dell'Ateneo di non sottoscrivere l'intesa sui criteri di ripartizione del Fondo Comune di Ateneo per gli anni 2010/2011; sui criteri di ripartizione delle risorse del fondo per il lavoro straordinario 2012 alle strutture e sui criteri per la corresponsione della retribuzione di risultato anno 2011 per il personale della categoria EP, il giorno 12 giugno scorso, nella sala conferenze del Palazzo ex Isveimer, si è svolta l'assemblea del personale degli Uffici centrali e dei Poli SUS e STV.
La partecipazione è stata elevatissima. Oltre 300 colleghi delle strutture coinvolte hanno preso parte alla discussione contestando la decisione della RSU (comune all'analoga decisione della Cisl) che farà rinviare a chissà quando il pagamento di compensi che riguardano attività lavorative già svolte da tempo, in un momento particolarmente critico per l'economia sociale e familiare dei lavoratori pubblici.
L'assemblea ha giudicato ancora più grave, anzi gravissima, la disdetta da parte della RSU dell'accordo integrativo di dicembre 2010 che assicura a tutt'oggi la continuità dell'erogazione del salario accessorio a tutto il personale dell'Università Federico II (turni, lavoro disagiato, indennità per le biblioteche, le segreterie studenti, etc.) e soprattutto la continuità dell'erogazione dell'indennità mensile di 140 euro.
La disdetta di quell'accordo, che non determina l'automatica interruzione dell'erogazione dell'indennità, può rivelarsi potenzialmente pericolosa ed aprire un varco ai sostenitori dei principi del decreto Brunetta e della valutazione, faticosamente arginati proprio con quell'intesa. Oltretutto non se ne vede l'utilità dal momento che per effetto delle manovre economiche di Tremonti né il fondo per il salario accessorio né il trattamento accessorio individuale possono essere incrementati.
La RSU ha irresponsabilmente avviato un percorso pericoloso, oltretutto deciso in maniera arbitraria, senza il consenso della maggioranza dei rappresentanti eletti nelle Facoltà non mediche e soprattutto senza il coinvolgimento ed il consenso dei lavoratori delle Facoltà non mediche e degli uffici destinatari di quell'accordo.
Infatti, nel corso dell'assemblea, è stato fatto rilevare come già nei primi atti della RSU si siano manifestati comportamenti prepotenti nella conduzione della RSU, con l'approvazione di un regolamento che consegna al coordinatore pieni poteri e vincola le RSU elette e la delegazione trattante della RSU ai propri voleri, senza alcuna considerazione delle posizioni espresse dalla maggioranza delle rappresentanze elette nelle Facoltà non mediche e negli Uffici. Del resto, come pure è stato sottolineato nell'assemblea, tale comportamento è conforme a quanto dichiarato dal coordinatore Carlo Melissa ad un gruppo di colleghi degli uffici centrali che contestavano la decisione della RSU, affermando con prepotenza e testualmente 'la RSU sono io'.
L'assemblea dei lavoratori degli uffici centrali e dei poli ha respinto tali metodi arroganti che mortificano il voto espresso dalla maggioranza dei colleghi dell'Ateneo e ha invitato il coordinatore della RSU ad indire un'assemblea di Ateneo presso l'Università centrale per rendere ragione di tale arbitrario comportamento.
L'assemblea, infine, ha condiviso la proposta di tenere un referendum di consultazione dei lavoratori delle Facoltà non mediche e degli uffici, articolato anche con riferimento alle categorie destinatarie delle indennità previste dalla mancata intesa e sulla disdetta del contratto integrativo di dicembre 2010 (indennità di euro 140 mensili) formalizzata dal coordinatore della RSU con documento a verbale nella riunione di contrattazione integrativa RSU-Cisl del 4 giugno scorso. L'assemblea ha ritenuto che ' in attesa della auspicabile convocazione dell'assemblea di Ateneo da parte del coordinatore della RSU ' la manifestazione diretta della volontà dei lavoratori delle Facoltà non mediche e degli Uffici, attraverso lo strumento della consultazione referendaria, dovrà costituire la certificazione legittimante l'attuazione dell'accordo, indipendentemente dalla sottoscrizione delle organizzazioni sindacali.
Per tale ragione una folta delegazione dell'assemblea si è recata presso la direzione amministrativa dell'Ateneo per manifestare al direttore amministrativo l'interesse all'attuazione dell'intesa ed alla conferma dell'accordo integrativo di dicembre 2010, anticipando la decisione di avviare un referendum di consultazione del personale che entro pochi giorni permetta di acquisire la reale volontà, non mediata dal coordinatore della RSU, del personale dell'Ateneo.
Il direttore amministrativo, nel confermare che l'intesa sul Fondo comune di Ateneo, sul lavoro straordinario e sulla retribuzione di risultato 2011 del personale EP non può essere sottoscritta, in specie per il rifiuto manifestato dalla RSU al tavolo di contrattazione del 4 giugno scorso, e che quindi non può procedere al pagamento delle indennità accessorie nei tempi previsti dall'intesa (Agosto prossimo), non ha escluso la possibilità 'che andrà valutata con il Rettore e con il Presidente della delegazione di parte pubblica' che una consultazione referendaria favorevole all'accordo possa orientare la parte pubblica a ritenere tale volontà sostitutiva di quella formalizzata dalla RSU e dunque a dare seguito all'intesa raggiunta con le sole organizzazioni sindacali che hanno già aderito all'accordo e sostenuta dalla volontà manifesta della maggioranza dei lavoratori interessati.