Napoli, presidio popolare davanti Città Metropolitana per chiedere lo sblocco dell'avanzo libero di bilancio, un tesoretto di circa 450 milioni di euro, per l'utilizzo delle risorse a garanzia del reddito, della bonifica e della messa in sicurezza del territorio, delle strade, della messa a norma delle scuole e dei trasporti.
"Il Sindaco di Città Metropolitana - afferma Adolfo Vallini del Coordinamento Provinciale USB - ha il dovere politico, come già ha fatto il Sindaco di Cagliari, di utilizzare i fondi e di porre un argine ai complessi problemi, sociali ed occupazionali, che attanagliano la Città Metropolitana ed i suoi abitanti.
Aspettiamo, con ansia, atti rivoluzionari, provvedimenti ribelli, che vadano oltre gli slogan e che possano ridare dignità e vivibilità ai cittadini della provincia.
Luigi De Magistris - conclude Vallini - prima di unire i popoli del mondo per salvare il pianeta (come da lui dichiarato), provi a trasferire risorse adeguate per salvare i lavoratori della CTP ed il suo indotto.
Bisogna liberare l'Azienda dall'incapacità dei suoi manager che non riescono a garantire né la manutenzione dei mezzi, né il diritto, costituzionalmente garantito, allo stipendio ed alla mobilità."
“La società SAMIR, titolare dell'appalto di pulizia in CTP - afferma Gennaro Coppola, lavoratore dell'indotto ed rsa dell'USB - vanta 880 mila euro di crediti e non paga i propri dipendenti da due mesi, mentre rimane irrisolta la problematica economica di CTP, in quanto i circa 700 lavoratori devono ancora percepire lo stipendio di ottobre e sette mesi di ticket arretrati, senza dimenticate che i cittadini dei 72 comuni serviti dal contratto di servizio vivono una odissea quotidiana, attraverso la negazione dei servizi minimi.”
La parte politica di Città Metropolitana, irresponsabilmente, non ha ricevuto la delegazione del presidio popolare di stamattina, i lavoratori, in segno di protesta, si sono arrampicati sull'impalcatura del palazzo della casa del "Mutilato di guerra", in piazza Matteotti.
“Una chiusura politica inaccettabile - afferma Marco Sansone del Coordinamento Regionale USB - vista l'urgenza di modificare, entro il 30 novembre, il documento unico di programmazione (DUP), mettendo nel bilancio di previsione i fondi necessari a garantire servizi essenziali ed interventi di salvaguardia in ambito metropolitano, chiudendo le porte ai privati ed alla devastazione dei territori.”
La battaglia per i diritti e per il lavoro continuerà nei prossimi giorni con ulteriori momenti di mobilitazione affinché la nostra proposta politico/sindacale, relativamente allo sblocco dell'avanzo libero e la grande azienda unica di mobilità metropolitana, possa diventare realtà.
Unione Sindacale di Base
Aderente
alla FSM