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NEBBIA FITTA SULLA DIREZIONE CENTRALE INFORMATICA

Nazionale,

NEBBIA FITTA SULLA

DIREZIONE CENTRALE INFORMATICA

(33/24)  Gli informatici Inps sono stati chiamati ad una riunione dal Direttore Centrale nella mattinata di ieri, lunedì 10 giugno in coerenza con la modalità relazionale di colloquio e trasparenza adottata fin dal suo insediamento. Dalle due ore di incontro, nonostante le rassicurazioni e le molte risposte, emerge una situazione - se non allarmante - quantomeno incerta.

Il passaggio di consegne tra società esterne con contratti in scadenza (alcuni al 4 settembre) e società con contratti di prossima attivazione, pianificato in tre mesi, dovrebbe avvenire in pieno periodo estivo. Al momento non è possibile dar mandato ai fornitori subentranti perché mancano gli ultimi adempimenti burocratici. Oltre al concreto rischio di sforare i tempi, il carico di lavoro non sarà esclusivamente del fornitore entrante ma impatterà a vari livelli su tutti i funzionari informatici che seguono le attività, aggravando la già pesante situazione cui sono sottoposti.    

La “mini riorganizzazione”, come avevamo anticipato in un nostro precedente comunicato, avrà impatti al momento non meglio definiti anche sull’assetto della Direzione Centrale Informatica. L’Amministrazione sostiene di voler evitare stravolgimenti ma non è ancora chiaro cosa accadrà. Sembra che le “aree procedure” presso le direzioni di prodotto, che rappresentano un inutile duplicato del lavoro già svolto dalla DCTII e che hanno sempre visto la contrarietà di USB, saranno ridotte. 

Non va meglio per quanto riguarda gli incentivi alle funzioni tecniche. Nel primo tavolo sindacale, a novembre 2023, avevamo sottolineato che l’informatica è un sistema complesso e sinergico che per funzionare ha bisogno di tutte le sue componenti. Eventuali incentivi, dovuti ai sensi della legge sugli appalti e non finanziati con il Fondo Risorse Decentrate di tutti i lavoratori, dovrebbero essere opportunamente suddivisi tra tutto il personale informatico, creando ad esempio un apposito “fondo” da suddividere in parti uguali. Abbiamo invece ricevuto la notizia che una lista di 280 colleghi è stata presentata all’amministrazione come potenziali persone da utilizzare per la gestione delle gare e quindi incentivabili. Non è stato chiarito come è stata stilata la fantomatica lista ma pare che il requisito per farne parte sia la firma sulle “schede di start-up” legate ai nuovi contratti. Sarebbero quindi esclusi tutti gli altri 600 informatici che ogni giorno contribuiscono a garantire il funzionamento di sistemi ed infrastrutture ma che non lavorano alle schede.

Sul fronte carriera, l’Amministrazione mostra ancora la carota: ha pubblicato i bandi per responsabili ACT (progetti ad alto contenuto tecnologico), una manciata di posti a fronte di decine di tecnici professionalizzati che non hanno alcun bisogno di dimostrare - attraverso l’ennesimo colloquio - di essere in grado di gestire un progetto del genere (del tutto analogo ai progetti di innovazione, PES, PNNR e quanto altro quotidianamente arriva sulle loro scrivanie). Ci chiediamo se davvero servano tutte queste posizioni organizzative, finanziate peraltro dal Fondo Risorse Decentrate di Ente, con la nostra netta contrarietà.

La Direzione Centrale Informatica ha contribuito in modo determinante a consentire all’Istituto di aiutare il Paese durante la pandemia, attivando a tempo di record le infrastrutture per far funzionare l’ente anche da remoto. L’informatica Inps traduce in una procedura ogni norma di legge, nel contesto di un Istituto che ha perso autorevolezza e che non è più in grado di mettere freni al governo di turno, che detta i tempi all’Inps anziché condividerli.

I lavoratori informatici, a detta dei vertici dell’Inps e come riportato in più occasioni, sono un esempio di abnegazione e professionalità, e vorremmo che fossero valorizzati al pari di tutto il personale che quotidianamente opera con abnegazione e professionalità.