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Lazio

NEL SEGNO DELLA CONTINUITA'

Roma,

Comunicato n. 01/17

Pensavamo che qualcosa in fin dei conti sarebbe cambiato, anche perché, tutto sommato, non era facile immaginare a livello istituzionale un anno peggiore di quello tormentato appena concluso. Ebbene ora dobbiamo dire che ci sbagliavamo. La guerra per bande da tempo scatenatasi all’interno della DG infatti prosegue indiscriminatamente con colpi, più o meno bassi, che si susseguono a tappeto.

E’ della settimana scorsa la notizia che il capo del personale ha denunciato alla Procura della Repubblica sia il presidente dell’Istituto che la direttrice generale, entrambi per abuso d’ufficio. Mentre la cosiddetta “riorganizzazione” comunque va avanti, anche se i suoi tempi sono stati per il momento dilatati di due mesi.

Una serie di “distrazioni” quelle imputate ai nostri eroi sulle quali non nutriamo dubbi ed anzi ci auguriamo che venga fatta al più presto piena luce, non fosse altro che per salvaguardare quello che resta del buon nome del nostro Istituto.

Tutto ciò, manco a dirlo, mentre il personale continua ad essere vessato senza apparenti e fondate motivazioni dalla disciplina, con semplicistiche presunzioni di colpevolezza in un clima da caccia alle streghe.

Ed immancabilmente ti viene da pensare che esistano ancora due pesi e due misure. Ma torniamo al Lavoro, quello vero.

A fare da trait d’union, tra un anno e l’altro, la vertenza che già si preannuncia infinita degli ispettori di vigilanza che ha preso spunto dall’assemblea regionale del 22 dicembre scorso, nel corso della quale il ramo ispettivo dell’intero Lazio si è fatto carico della situazione d’impasse venutasi ovviamente a creare ed ha assunto il ruolo di protagonista, con alcune proposte e suggerimenti concreti di collegamento anche con l’INAIL e le varie DTL (Direzioni Territoriali del Lavoro) per rintuzzare subito il tentativo di controllo politico del governo sulla vigilanza.

Poteva il 2017 cominciare peggio?

Nel contempo dal cappello a cilindro del cruscotto relativo al mese di novembre sono saltati fuori dati estrapolati non si sa come che ad oggi, ma non possiamo certo giurarci, sembrano salvare in extremis Frosinone e Montesacro (sedi già date per spacciate), ma adesso condannano l’EUR e la direzione metropolitana. Della serie, chi ci capisce è bravo.

Al termine di una laboriosa fase organizzativa, il 27 dicembre scorso sono state inoltre pubblicate le graduatorie delle selezioni effettuate nel Lazio, contenenti una vera chicca nell’ambito della graduatoria regionale per C5 amministrativo, senza che nessun doveroso passaggio preventivo fosse effettuato con le OO.SS..

Anche qui la domanda è sorta spontanea: quale tipo di performance individuale (sic!!!) è stata individuata per giustificare l’attribuzione di un simile punteggio? Potrebbe decisamente bastare, se non fosse che pochi giorni prima di Natale è stato ratificato un nuovo accordo decentrato valido solo per la DG che modifica l’orario di servizio, regolamenta la banca delle ore e fissa le nuove prestazioni di lavoro straordinario e in turno. Da estendere con urgenza ai comuni mortali.

La musica sembra sempre la stessa. Non si intravede uno spiraglio di luce per i prossimi anni a venire soprattutto per quanto concerne l’organico. Il cosiddetto annus horribilis rischia di protrarsi a lungo, nel segno di una nefasta continuità.