Questa mattina con diverse decine di mamme, padri e singoli in emergenza abitativa abbiamo fatto ingresso nei locali della Regione Lazio incatenandoci e accampandoci con le tende nell’androne della Presidenza. Un'iniziativa che si è resa necessaria dopo aver ricevuto dalla Regione la notizia di voler mettere in discussione persino il progetto di recupero del San Michele, che già da tempo avrebbe dovuto veder partire il cantiere di riqualificazione realizzando un’operazione, a detta della stessa Regione – fiore all’occhiello - in grado di riqualificare il patrimonio pubblico, dando una risposta sia all’emergenza abitativa che ai bisogni sociali del territorio.
Non potevamo tollerare questo ennesimo passo falso in una città dove l’emergenza casa deflagra, complice la crisi accentuata dalla pandemia e dalla guerra. Una città dove si moltiplicano le difficoltà e i problemi, dalle situazioni di coabitazione forzata fino alle baraccopoli e agli alloggi di fortuna, alle famiglie nei residence da anni, dove marciano spediti e senza nessun tipo di soluzione gli sfratti che colpiscono chi in questi anni ha perso il lavoro o si arrangia con impieghi malpagati e precari, in aggiunta agli sgomberi delle case popolari anche in presenza di nuclei familiari con una situazione di grave difficoltà reddituale e abitativa. Siamo immersi una situazione non più sopportabile, – vedasi lo scandalo dei piani di zona e l'utilizzo fraudolento del Piano casa regionale del 2012- con migliaia di alloggi in housing sociale realizzati e assegnati ad amici degli amici anche se benestanti, dove le amministrazioni si limitano a stendere il tappeto ai palazzinari e agli speculatori edilizi mentre migliaia di alloggi vengono lasciati vuoti e inabitati senza che i proprietari paghino neppure un centesimo di tasse e il patrimonio pubblico venduto e svenduto.
Dopo circa 4 ore di presidio dentro la Regione Lazio e di trattativa serrata, oggi portiamo a casa sul San Michele un cronoprogramma preciso, controfirmato sia dal Capo di Gabinetto dalla Regione, Napoletano, che dall’Assessore alla Casa, Valeriani, che fissa la data di pubblicazione della gara di appalto per il mese di luglio 2022 e la conclusione dei lavori entro l’anno.
Non solo vigileremo sul percorso disegnato sul San Michele affinchè non ci siano nuovi ritardi omissioni o cambi di rotta, ma vogliamo affrontare tutti i temi che rimangono sul piatto. È ancora forte, infatti, il rischio di sgombero delle occupazioni di Valle Ri - Fiorita e Viale delle Province (gli abitanti sono ancora senza nessuna certezza), così come è ancora da risolvere la mancata soluzione per la palazzina di via Volonté realizzata con il 90% dei fondi stanziati dalla Regione e acquistata da un privato all'asta fallimentare per l'irrisoria somma di 450 mila euro.
Mancano inoltre completamente all’appello un Piano organico per l’Emergenza Abitativa e soprattutto una seria politica sulla casa che punti alla realizzazione delle case popolari di cui la città ha fame. Per questo rilanciamo la mobilitazione del 14 aprile, con un corteo cittadino che muoverà dall’assessorato alla Casa del Comune di Roma fino alla Regione Lazio, per rivendicare l'attuazione del Piano di emergenza casa regionale del 2014, per chiedere ed ottenere le risposte che da troppo tempo la città aspetta e per sostenere la necessità non più rinviabile di un omogeneo intervento congiunto delle amministrazioni comunale e regionale, cosa finora non accaduta.
Movimento per il Diritto all’Abitare
Asia - Usb