(17/22) Una delegazione datoriale apparentemente più dialogante ma nei fatti muro di gomma come d’abitudine al tavolo sindacale del 16 febbraio 2022, convocato per il confronto sul messaggio Hermes 258, che riduce drasticamente molti coefficienti di omogeneizzazione utilizzati per la misurazione della produttività. La convocazione è avvenuta solo su richiesta di parte sindacale, a seguito della pubblicazione del messaggio senza preventiva informazione.
In apertura del nostro intervento, abbiamo denunciato, nuovamente, lo stato deteriorato delle relazioni sindacali nell’Istituto, considerate spesso dall’Amministrazione – ci pare – un’inevitabile seccatura. Mancata o insufficiente o tardiva informazione sono all’ordine del giorno e il cosiddetto confronto è frequentemente tale solo sulla carta.
Abbiamo contestato la carenza di dati sui quali discutere – mancavano infatti i valori dei vecchi coefficienti – e almeno su questo punto ci hanno dato ragione. La relazione illustrativa è stata inviata solo poche ore prima dell’incontro, non in tempo utile per un esame adeguatamente approfondito.
Nel merito del messaggio, sono state fatte alcune generiche ammissioni di necessità di rivedere alcuni punti e di maggiore condivisione con i sindacati, difendendo però la bontà complessiva dell’operazione che avremmo dovuto credere sulla fiducia.
Il Direttore Centrale della Pianificazione si è pure risentito perché abbiamo definito retroattivi gli effetti del messaggio, pubblicato il 19 gennaio ma efficace dal primo del mese. La critica sarebbe a suo dire strumentale, a voi ogni commento.
Elemento parzialmente positivo la dichiarata disponibilità ad un “tavolo paritetico” sulla pianificazione ma per noi sarebbe stato accettabile solo se unito alla sospensione degli effetti del messaggio, che non c’è stata. La solita aria fritta e pure riciclata.
Del messaggio 664, che a nostro giudizio interpreta “liberamente” il Decreto-Legge sull’obbligo vaccinale, si è discusso solo su nostra esplicita richiesta di inserirlo all’ordine del giorno. Abbiamo già diffidato formalmente l’Amministrazione – e diffuso la nota a tutti i lavoratori - a ritirare e riformulare il messaggio in chiave più inclusiva, eliminando i processi alle intenzioni che hanno dato la stura ad interpretazioni ancora più draconiane da parte di alcuni dirigenti incapaci e autoritari. Il Capo del Personale ha difeso la scelta di averlo pubblicato in quella forma e non ha fornito alcuna apertura in merito al ritiro o al chiarimento. Salvo affermare, ma solo verbalmente, che la formulazione attuale consente di autorizzare 4 giorni alla settimana di SW e di coprire il quinto ad altro titolo. Data “l’ampiezza di vedute” di parte della dirigenza locale se lasciata a sé stessa, l’Amministrazione si carica di fatto di un ruolo da gendarme che a nostro giudizio travalica le previsioni normative e si lava le mani di fronte all’evidenza che la sorte di diversi lavoratori dell’Istituto sia affidata, a seconda dei territori, a dirigenti di buon senso o ad altri a cui piace giocare agli aguzzini.
A margine dei temi principali, la delegazione datoriale ha trovato anche il tempo di lodare il sistema di valutazione individuale e la bravura dei dirigenti Inps a mettere i voti in pagella. Dovrebbero parlarne con i lavoratori di Piacenza, di Crotone, di Soccavo, di Napoli e di tanti altri territori dove l’incapacità e l’arroganza dei dirigenti stanno facendo disastri.
Giovedì 24 febbraio i lavoratori dell’Inps sciopereranno contro lo scandaloso sistema delle pagelle e a sostegno della piattaforma USB su salute e sicurezza per tutti.
Dire no alla svolta autoritaria di cui le pagelle sono l’emblema dipende solo da noi.
L’unione dei lavoratori può fare e deve fare la differenza.