Lavoratori,
c'eravamo lasciati con le rassicurazioni del dipartimento che nessuna mobilità forzata avrebbe coinvolto i lavoratori verso le direzioni regionali, visto le riduzioni dei centri di spesa. Ma l’ingegno dell’amministrazione non trova ostacoli e porta il luogo di lavoro altrove, così la colpa “non è di nessuno”
La dirigenza veneta, considerato il futuro potenziamento delle strutture regionali a discapito dei comandi ha emanato nei giorni scorsi una ricognizione su eventuali richieste di trasferimento a Padova presso la direzione interregionale Veneto e T.A.A. e, quasi con un pronostico scontato, nessuno ha presentato domanda!!! Quindi bisognava trovare una “bella” soluzione!!! Nessun amministrativo ha, usando le parole del direttore centrale della logistica e strumentale, “compreso le esigenze dell’amministrazione” aggiungendo un altro sacrificio alla lunghissima lista che da anni si trascina dietro.
Ed è notizia di oggi che l'amministrazione, alla faccia della spending review e a danno dei lavoratori, ha disposto lo spostamento con decorrenza immediata (al più presto possibile) della sede della direzione interregionale Veneto e T.A.A. da Padova a Venezia (presso la sede della Marittima o di Marghera).
Ci chiediamo se il dipartimento abbia chiesto il parere su riduzione dei costi e relativi benefici nel cambio di sede al direttore regionale oppure abbia disposto d' ufficio.
Ciò significa che la mobilità forzata di “personale” (operativo, amministrativo, direttivo e dirigente) sarà giustificato dal cambio di residenza, con significativi esborsi per poter raggiungere la sede mobilitata, da parte dei lavoratori.
Inutile, ricordare come negli anni passati si sia investito con risorse umane e mezzi alla "pulizia" della casema militare dismessa "Prandina", senza aver avuto la minima speranza di poter un giorno insediare gli uffici della direzione.
Inoltre ci risulta che lo stesso ufficio abbia chiesto la disponibilità di un' altra caserma dismessa che potrebbe avere i requisiti di idoneità ed essere presa in carico dal dipartimento. Chissà cosa ne faremo visto che la precedente ha fatto proprio una brutta fine!!!
Ci fa riflettere il ricordare la soddisfazione dei sindacalisti confederali del risultato ottenuto con la riduzione dei centri di spesa, i quali, al tavolo nazionale non consideravano che in assenza di domande di mobilità si sarebbe ovviato trasferendo d'ufficio il “personale” usando anche espedienti del genere. Eppure USB, questo, lo aveva messo in conto!
LAVORATORI IL DIPARTIMENTO È ANDATO OLTRE!!!
SE NON PUÒ MOVIMENTARE IL PERSONALE , CAMBIERÀ RESIDENZA IN ALTRA PROVINCIA...
O COSÌ O POMÌ!!!
USB È L’UNICO SINDACATO CHE NON HA FIRMATO IL RIORDINO
TUTELATI CANCELLANDOTI DALLE SIGLE “FIRMAIOLE”
ED ISCRIVITI A USB