Lavoratori,
la partecipazione alle operazioni di salvataggio del traghetto Norman Atlantic ha definitivamente messo a nudo l’inadeguatezza, l’inefficienza e l’approssimazione che viene nascosta dietro alla effimera apparenza, dietro alla cultura dell’immagine tanto cara ai dirigenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Le politiche di questi anni a base di tagli e riduzioni non potevano che portare alla riduzione della capacità operativa dei Pompieri che oggettivamente non riescono a fare fronte a interventi così complessi.
I fatti parlano chiaro: i nostri elicotteri non potevano volare a causa delle condizioni meteo, lasciando così a terra gli elisoccorritori SAF e Sommozzatori. “L’ammiraglia della flotta” del porto di Brindisi, una unità della serie 1000, praticamente un guscio di noce per quelle onde, uscita con soli tre uomini di equipaggio è tornata subito indietro dopo qualche miglio di navigazione. E le squadre di terra impreparate per quelle condizioni e male equipaggiate giunte sul posto praticamente a passaggio, bloccati per giorni sui rimorchiatori di una ditta privata, vittime del mal di mare e che non hanno praticamente potuto operare.
Tutta la vicenda deve indurci a farci delle domanda: è giusto che un vigile del fuoco che potrebbe non avere alcuna attitudine al mare possa correre il rischio di restare imbarcato per giorni, e per giunta su di unità navali che operano per scopi commerciali i cui interessi e le finalità fisiologicamente non coincidono con quelli di un Corpo come il nostro (i rimorchiatori con tutti i pompieri a bordo rischiavano di essere dirottati su di un altro recupero)???
Perché negli interventi con la presenza di rischio acquatico ci viene insegnato ad auto proteggerci e ci viene imposto l’utilizzo di DPI come gli idro-costumi e invece in questi casi si va con stivali cinturone e picozza, e un giubbotto salvagente se si è tanto fortunati da trovarlo?
E una volta appurato che l’impianto antincendio di bordo era fuori uso, con quali estinguenti avrebbero dovuto operare?
E con quale logica si è potuto sancire che tre persone siano sufficienti a condurre ed operare a bordo delle nostre unità navali?
Paradossalmente tagliare ha sempre dei costi, sia in termini di inefficienza, sia di danni e di vite umane.
Ora che tutto è terminato e che la nostra buona stella stavolta ci ha consentito di tornare a casa salvi (seppur ammaccati), è ora di rivedere le nostre procedure e di implementare le nostre dotazioni tecniche e di organico soprattutto quello specialista, altrimenti è proprio il caso di fare un passo indietro e di impegnarci in attività a noi più consone...
USB DICE NO ALLA CHIUSURA DEL SERVIZIO NAUTICO E SOMMOZZATORE E VUOLE IL RILANCIO DEL SOCCORSO
BASTA RIORDINO