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Scuola Sicilia Pubblico Impiego

No al "feudalesimo concorsuale siciliano"


 

Ben vent’anni per ideare un concorso a cattedre dozzinale e superficiale che, contrariamente alle "roboanti" dichiarazioni di efficienza da parte del Ministro, oltre ad essere un salto nell'inefficienza più totale, rappresenta un ulteriore muro eretto per impedire alle migliaia di insegnanti inseriti  in Graduatoria ad esaurimento, già vincitori di concorso, di potere accedere ad una cattedra a tempo indeterminato.

 

Abbiamo già più volte contestato  un bando che non dissolve i dubbi sui contenuti delle prove ma che con la sua lacunosità aumenta esponenzialmente le ansie dei concorrenti ed i sospetti di "irregolarità", come testimonia anche la fantomatica griglia di valutazione(modificabile comunque da parte di ogni singola commissione …) che prevede il criterio dell’ ”originalità”=”arbitrarietà” che ha già mietuto non poche vittime tra i partecipanti al concorso per Dirigenti Scolastici.

Continuiamo a contestare l’assenza totale di controlli da parte degli uffici scolastici regionali (in Sicilia più di 10000 partecipanti alla prova scritta) in relazione ai requisiti di accesso, mentre l’’Usr Lombardia in questi giorni esclude centinaia di aspiranti proprio perché non in possesso di questi requisiti.

Come chiamare se non “feudalesimo concorsuale” l’ultima invenzione del Ministero che, per sopperire alla mancanza di presidenti e commissari(colleghi sottopagati, senza esonero dal servizio e senza rimborso di alcun tipo per recarsi nel capoluogo di provincia in cui si svolgeranno le prove concorsuali), decide di “investire” i direttori generali degli Usr regionali del potere di nominare “direttamente i presidenti e i componenti, assicurando la partecipazione alle commissioni giudicatrici di esperti di comprovata esperienza nelle materie oggetto d’esame”.

E’ il momento di fermare tutto il concorso! Diffideremo l’Usr Sicilia dal nominare presidenti e commissari senza una procedura limpida e chiara richiamandosi a procedure “vassallatiche”, nonché dal procedere alla prova scritta senza aver prima controllato i titoli di coloro che si preparano a sostenere la prova.

L’Italia continua ad essere il paese della totale assenza di trasparenza, in cui le procedure di un Concorso pubblico su scala nazionale vengono affrontate con modalità diverse da regione a regione.

Denunceremo tutte le irregolarità di questo concorso, che mai sarebbe dovuto partire, che rappresenta un’umiliazione per le migliaia di precari inseriti in graduatoria ad esaurimento che dopo anni di servizio nella scuola pubblica attendevano l’immissione in ruolo e che invece sono stati costretti da un Ministro “abusivo”, di un governo non eletto democraticamente, a partecipare ad una grande “farsa” che specula sulle attese ed i diritti di migliaia di precari e delle loro famiglie.