(29/22) Una semplice osservazione. I lavoratori di alcune sedi vedranno tagliata una parte del loro incentivo 2021 per motivi che non si capiscono e che nessuno è in grado di spiegare logicamente. Se avessimo scambiato di posto ad inizio anno un lavoratore di Cagliari con uno di Firenze, sarebbe il secondo ad essere oggi penalizzato anche se ognuno dei due avesse fatto esattamente le stesse cose.
Abbiamo oggi lavoratori di sedi in cui tutti gli obiettivi sono raggiunti o superati ma che si trovano pagelle penalizzanti. Come a Piacenza, o a Napoli, o a Crotone.
Ci sono invece sedi in cui le pagelle sono buone per tutti ma gli obiettivi sono stati mancati e la sforbiciata si abbatte comunque sui lavoratori.
Siamo al teatro dell’assurdo o dentro un romanzo di Kafka. È come se ci proponessero un quiz a risposta multipla con le risposte tutte sbagliate ma dell’errore dovessimo rispondere comunque noi.
Si potrebbe dire molto altro: dei numeri dati senza criterio e cambiati in corsa dalla DC Pianificazione; del sistema dei cluster che si stringe come un nodo scorsoio sulle sedi in difficoltà ad impedire il recupero; della DC (dis)Organizzazione che ha sempre qualcosa di nuovo per complicarci la vita; dell’inerzia di certi direttori regionali che non difendono i loro collaboratori per non dispiacere al centro.
Abbiamo già detto tutto molte volte ma ogni anno la storia si ripete. Il 2021 è stato un anno pesante che ha seguito un altro anno pesante. Ci rivolgiamo direttamente ai vertici. Lasciamo perdere i numeri, le tabelle, i cluster e altre supercazzole. Avete chiesto tanto ai lavoratori e avete avuto tutto, forse anche qualcosa di più. Non si può sempre e solo chiedere e pretendere. Fate un gesto di distensione. Fate un gesto di responsabilità. No al taglio dell’incentivo. La pazienza dei lavoratori è tanta ma non è infinita. Dopo il Reassessment, le pagelline, la vertenza della Vigilanza, si vuole aprire un nuovo scontro con i lavoratori dell’Istituto?