L’ufficio scolastico di Brescia è stato individuato quest’anno per sperimentare in Lombardia le convocazioni collettive dei docenti di Terza Fascia d’Istituto. Questo metodo è già in funzione in varie province d’Italia e dovrebbe consentire ai docenti di essere assegnati, in modo trasparente, su tutti i posti disponibili con la certezza di essere i corretti destinatari dell'incarico e di poter completare eventuali spezzoni su altre scuole, senza dover fare i salti mortali o farli fare alle scuole ad anno iniziato e in presenza di un orario definito.
Purtroppo, come troppo spesso accade, la procedura non è stata strutturata con le dovute accortezze, con la conseguenza che, in vista delle convocazioni plenarie, i colleghi si sono trovati destinatari di comunicazioni di posti disponibili senza essere nel novero dei convocati dall'ufficio scolastico: colleghi di Terza Fascia chiamati per nomine destinate in primo luogo ai docenti di Prima e Seconda Fascia, con successiva correzione del tipo: “Scusi, abbiamo sbagliato”; ma ancora peggio, alcune scuole hanno chiamato per nomine di pochi giorni in attesa delle definitive, con la giustificazione del diritto allo studio degli studenti (sacrosanto), ma in barba ai diritti dei docenti precari, trattati come tappabuchi.
Questa confusione produce sconforto, ansia e giustificata rabbia nei docenti in attesa di iniziare l’anno lavorativo. Non si può trasformare quella che dovrebbe essere una semplificazione delle procedure a favore dei docenti in un'ennesima difficoltà, in una ulteriore fonte di umiliazione e angoscia, come se non bastassero i lunghi anni di precariato, imposti alla gran parte dei docenti di questo paese. USB chiede il rispetto della dignità dei lavoratori e dei loro diritti; docenti che, come hanno mostrato anche recenti inchieste giornalistiche, credono nel loro ruolo e sono appassionati al loro lavoro, ma sono altrettanto sviliti dalla noncuranza dell'amministrazione, dal trattamento poco rispettoso loro riservato su tutti i fronti, da quello contrattuale a quello economico, e da decenni di denigrazione di fronte alla pubblica opinione, che spesso li pensa fannulloni, disinteressati, privilegiati.
USB Scuola Lombardia chiede all’UST di Brescia di chiarire definitivamente le procedure delle centralizzate a tutti i Dirigenti Scolastici e agli insegnanti in attesa di capire dove e con quali modalità potranno rientrare in classe quest'anno.