Venerdì 4 luglio il Consiglio dei Ministri ha nominato i nuovi Presidenti degli Istituti previdenziali: Antonio Mastrapasqua all’Inps, Marco Fabio Sartori all’Inail e Paolo Crescimbeni all’Inpdap, rispettivamente “in quota” Forza Italia, Lega ed Alleanza Nazionale.
Visto che i Presidenti uscenti erano stati nominati tutti e tre dal precedente Governo Berlusconi, l’attuale Governo non ha dovuto applicare il metodo dello spoil sistem e l’individuazione dei tre Presidenti è arrivata con il superamento delle contrapposizioni all’interno della maggioranza su chi mettere e dove.
Trovata la quadra il Governo ha quindi proceduto alle nomine che, per essere operative, dovranno prima passare il vaglio del parere delle Camere e quindi, presumibilmente, non prima di settembre.
Come è nostra abitudine, coerentemente con una posizione che non valuta i governi ed i loro interventi sulla base di rapporti di maggiore o minore “amicizia”, ma solo sulla valutazione di fatti concreti, anche nel caso delle nuove nomine attendiamo i primi incontri con i nuovi vertici per confrontarci sul mandato che è stato loro affidato dal Governo, in particolare dal ministro Sacconi, prima di esprimere qualsiasi giudizio, confermando ancora una volta che siamo disponibili a stabilire un confronto serio e costruttivo con chiunque intenda mantenere e rafforzare il ruolo pubblico degli Enti previdenziali, ed abbia a cuore il ruolo e la dignità dei dipendenti.
La nomina dei tre Presidenti e non di altrettanti Commissari straordinari, come era stato da più parte ventilato negli ultimi tempi, lascia inoltre supporre una svolta rispetto a quello che era il progetto del precedente Governo.
Non avrebbe alcun senso infatti nominare dei Presidenti se l’intenzione fosse quella di procedere, nell’immediato futuro, all’accorpamento degli Enti.
Le nomine invece sembrerebbero muoversi in modo più coerente con quello che i giornali descrivono come il progetto di Sacconi: accorpare agli attuali tre grandi Enti gli Istituti più piccoli: l’Ipost ad esempio dovrebbe confluire nell’Inps, l’Ipsema nell’Inail. Anche l’Enpals dovrebbe mantenere la sua autonomia.
Per altro la riforma degli Enti previdenziali, già oggetto dell’avviso comune firmato da CGIL CISL,UIL e Confindustria, sarà sottoposta al confronto tra tutta le parti sociali già dalla fine di luglio.
In ogni caso se veramente quella descritta fosse l’intenzione del Governo, riteniamo che possa essere una buona base di partenza per un confronto serio sul futuro di una parte importantissima del welfare del nostro Paese, confronto libero da posizioni predefinite, prive di alcuna logica, come quella del Superinps.