Finalmente, dopo tanto tempo, la RSU del Comune di Terni è riuscita a riunirsi per discutere alcune delle diverse problematiche aperte, come il taglio degli straordinari elettorali, a causa del quale sembrerebbero non esserci le coperture per le ore necessarie. Su tale tema si è sviluppato un piccolo scambio di idee che ha condotto alla decisione di inviare all'Amministrazione una richiesta di chiarimenti e soprattutto l’impegno per la copertura economica totale dello straordinario elettorale che sarà effettuato. Abbiamo inoltre chiesto il pagamento degli incentivi per funzioni tecniche, per il personale impegnato alla progettazione ed esecuzione di opere pubbliche, come da atti di liquidazione già emessi e fermi da tempo. Ed ancora, l’adozione di nuovi regolamenti per la ripartizione degli stessi incentivi.
Il fatto che la RSU sia tornata finalmente a riunirsi, ha dato modo di avviare una approfondita discussione sulle vicende che stanno aggredendo l’Ente e che avranno ricadute, di certo non positive, su tutti i lavoratori.
Si è condivisa la preoccupazione per la situazione finanziaria e di pre-dissesto, e per le ripercussioni che potrebbe avere sul personale. Si è infine provveduto a sollecitare l’Amministrazione per un riscontro urgente in merito alla quantificazione e ripartizione del Fondo del salario accessorio per il 2016, quest’anno non ancora avvenuta.
Preoccuparsi però non basta, crediamo invece che sia necessario occuparsi di queste questioni in maniera più determinata, e per questo continueremo, come componente, a fare da pungolo alla RSU ed all’A.C.
E’ assordante infatti il silenzio e l’assenza di qualsivoglia azione, su tali gravi questioni, da parte di CGIL, CISL e UIL, ormai occupati in maniera manicale al tentativo di un accreditamento esclusivo come soggetto sindacale. Non stupisce quindi, il fatto che anche a livello nazionale la triplice non si sia lasciata sfuggire l’occasione di rendersi complice, ancora una volta, del Governo nazionale e, superando le legge sulla rappresentatività, ha garantito uno straordinario spot elettorale a pochi giorni dal referendum. CGIL, CISL e UIL hanno offerto alla Ministra Madia su un vassoio d'argento un "farlocco" rinnovo contrattuale di "ben" 85 € di media in busta paga, a regime dal 2018!
A prescindere dall’insufficienza della cifra (ricordiamo che la stessa per i lavoratori delle AA.LL. si trasformerebbe in poco più di 60 € lorde di media e che, per le categorie più basse, potrebbe oltretutto significare anche la perdita della famigerata "mancia" di 80 €), non sfugge che nella legge finanziaria non siano previste la necessarie coperture per l’aumento ipotizzato.
Infatti, nelle coperture previste sono compresi anche i fondi destinati agli 80 € per le Forze dell’Ordine ed alle assunzioni di nuovo personale per Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco. Rimarrebbero disponibili risorse del tutto insufficienti a coprire quanto dichiarato. È comunque evidente che il tentativo del governo, di riconoscere CGIL, CISL e UIL quali unici interlocutori nella trattativa, escludendo USB insieme alle altre OO.SS. maggiormente rappresentative nel comparto Pubblico Impiego, aveva come fine ben preciso lo spot referendario. Un riconoscimento anche per il silenzio complice della triplice sul Jobs Act, sull'art. 18 e sulle altre nefandezze che stanno annientando la dignità dei lavoratori e dei diritti del lavoro.
Non sono bastati però i manganelli della Polizia a fermare la reazione dell’USB come è avvenuto sotto al Ministero al momento dell’incontro che la Ministra ha avuto con Cgil, Cisl e Uil, tanto che la stessa è stata costretta a convocarci insieme agli altri sindacati del Pubblico Impiego precedentemente esclusi.
Da parte nostra c’è la richiesta della totale abrogazione della Riforma Brunetta, non limitando l'intervento a parziali modifiche, aumenti economici mensili più dignitosi di quelli previsti in finanziaria anche per superare lo sfruttamento dei lavoratori da parte di quelle amministrazioni pubbliche, che obbligano il proprio personale ad assumere responsabilità nettamente maggiori di quelle corrispondenti alla retribuzione percepita. L’USB non arretrerà di un centimetro nella difesa della dignità dei lavoratori e cittadini, contro la sottrazione di diritti e per la tutela dei beni comuni e pubblici servizi. Vedremo cosa ci dirà la Ministra, ma stiano certi che i falsi risultati e le elargizioni di elemosine spacciate come conquiste, per noi restano tali e lo diremo senza esitazione.
USB P.I. - UMBRIA
Aderente
alla FSM