“Il protocollo firmato dal premier Berlusconi e dal Presidente Francese Sarkozy resuscita il nucleare da fissione, una scelta fuori tempo che fa regredire il nostro paese”, dichiara Alfredo Bertocchi, dell’USI RdB Ricerca Enea. “Anche se qualcuno ha definito idiota l’uscita dal nucleare da fissione decisa dai cittadini italiani, la realtà è che oggi, in termini di mancata evoluzione tecnologica delle centrali nucleari ed aumento dei costi, sia del combustibile che di gestione generale del processo, è veramente incredibile contrabbandare questo accordo come un successo”.
“L’Italia del 2009 nasconde i rifiuti napoletani senza sapere dove metterli, immaginiamo che fine potranno fare le nuove scorie nucleari: alla Trisaia in Lucania o a Saluggia in Piemonte? –domanda Bertocchi - La realtà è che dobbiamo puntare sulla ricerca e non su tecnologie in possesso di altri paesi che ce le svendono, intenzionati loro stessi a cambiarle. Tra l’altro le due centrali di terza generazione (EPR) in costruzione hanno moltissimi problemi e costi molto superiori alle previsioni. Insomma - riassume l’esponente sindacale – è come se dopo aver inventato la locomotiva a vapore si continuassero a produrre carrozze a cavalli”.
Conclude Bertocchi: “A causa di questa politica miope il governo sta per licenziare centinaia di precari Enea e mettere in mobilità altrettanti lavoratori a tempo indeterminato, tutti ricercatori e tecnici di alto valore, perché operano per lo sviluppo di nuove tecnologie e sulle fonti energetiche alternative. USI RdB Ricerca si opporrà a questa svendita delle competenze scientifiche, operata per inseguire un progetto che è roba dell’altro secolo”.
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