Prima hanno scioperato in tanti, poi hanno partecipato numerosi al corteo. Sono i lavoratori della Lombardia che, organizzati dai sindacati di base, hanno fatto sentire alta la loro voce oggi a Milano. Contro il governo Renzi, contro i suoi editti antioperai, contro la sua politica economica. Per una politica che abbia al centro invece nazionalizzazioni delle aziende strategiche, bonifica dei siti inquinanti e riordino del territorio, investimenti a lungo termine nella ricerca e nell’innovazione e per il rinnovo dei contratti nazionali degli statali e del lavoro privato, per servizi sociali, casa, sanità, scuola efficienti, per una politica dell’immigrazione inclusiva. Uno sciopero sentito, deciso, partecipato. Giusto proseguo di quello del 24 ottobre scorso organizzato da USB. Ben distinto dalle farse e false mobilitazioni di Cgil, Cisl, Uil e Fiom che, dopo anni di concertazione, firme di contratti al ribasso, accordi aziendali suicidi, azioni antidemocratiche verso chi dissente e si organizza autonomamente, improvvisamente si svegliano per salvaguardare il loro sempre meno efficace monopolio di rappresentanza. Oggi a Milano gli operai e i lavoratori hanno chiarito bene chi sono i loro nemici – padroni, governo, istituti finanziari internazionali e sindacati collusi – e hanno lanciato un messaggio preciso di lotta e di rivendicazioni a studenti, centri sociali, movimenti di lotta: uniti, pur nelle diverse concezioni e pratiche politiche e sociali, si possono mettere le basi per un movimento antagonista vasto, incisivo, vincente. Alla prossima.
Esecutivo Confederale Lombardia