Le OO.SS. concertative mentre minacciano lo sciopero nazionale per il 16 novembre si adeguano accettando una trattativa che pone sul tavolo i punti fermi del costo del lavoro, degli esuberi di personale, della cassa integrazione.
Probabilmente gli accordi territoriali firmati sulle spalle dei lavoratori autoferrotranvieri nei mesi scorsi , in Calabria come in Campania, diventano “le nuove regole” per la categoria tutta.
Sembra che a CGIL – CISL- UIL- e “seguito” importi poco se aumentano le tasse, sale l’inflazione, cala il potere d’acquisto dei salari e la pensione si allontana o svanisce e accettano la logica che a pagare questa crisi di sistema siano i lavoratori riproponendo alla categoria quanto sottoscritto nel "CCNL della Mobilità/Area Contrattuale Attività Ferroviarie”, ovvero, un pesante peggioramento della normativa per il Personale Mobile, esubero del personale e mobilità, chiusura di impianti, smantellamento della cargo, aumento dell’orario di lavoro da 36 a 38 ore settimanali, revisione dell’organizzazione del lavoro, l’elevazione di tutti i limiti prestazionali, l’aumento delle notti, la riduzione dei riposi giornalieri e settimanali, gli equipaggi di Macchina e di Bordo ad Agente Solo e con Polifunzionale in Cargo, resi possibili anche di notte e su tutti i mezzi.
Mentre da ogni regione continuano ad emergere le ruberie della politica corrotta e clientelare, anziché affrontare la problematica dei sprechi, della corruzione e privilegi della classe politica, e non solo, si legittima la continua sottrazione di finanziamenti per il Trasporto Pubblico Locale nel paese mettendo a repentaglio i servizi minimi “garantiti” per la mobilità dei cittadini.
I nuovi tagli si sommano a quelli già fatti in precedenza nel settore - 3,5 miliardi - determinando la privatizzazione delle aziende, la soppressione di parte del servizio, la disdetta degli accordi sindacali, l’avvio dei licenziamenti, il mancato pagamento degli stipendi, la speculazione sulla sicurezza e sulle manutenzioni dei mezzi.
ANCHE PER QUAESTI MOTIVI GLI AUTOFERROTRANVIERI ITALIANI SARANNO IN PIAZZA A ROMA IL 27 OTTOBRE, NELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE – NO MONTI DAY – CONTRO:
le politiche economiche e sociali del governo Monti e il ricatto del debito operato dalle banche e dall'Unione Europea.
l'attacco alle condizioni e al diritto del lavoro,
l'aumento della precarietà e contro la possibilità di licenziare senza giusta causa introdotta attraverso la modifica dell'articolo 18;
l'aumento delle tasse, contro l'IMU e l'aumento dell'IVA;
l'attacco alla pensione e al diritto alla salute e alla sicurezza sui posti di lavoro;
i trattati e le istituzioni europee che stanno affamando intere nazioni, come dimostrano la Spagna e la Grecia.
Roma, 23 ottobre 2012