Questa mattina è stato necessario rispondere ad un bisogno, per riappropriarsi di un diritto che in questa città è negato. L'ex stabile dell'Istituto Severino Ferrari in via Toscana 136 da oggi è abitato da più di 70 persone di nazionalità, storie e vite diverse. Tra cui molti che hanno deciso il due febbraio di non accettare di uscire dalle strutture del piano freddo, organizzando una giornata di presidio insieme all'ASIA/USB in quattro diverse strutture.
È chiaro che in questo paese i diritti non esistono e italiani, immigrati, giovani e anziani, lavoratori e disoccupati, non hanno diritto di abitare dignitosamente in questa città. Un messaggio preciso rivolto dall'Assessorato al Welfare negli scorsi giorni, affermando che non è più possibile sostenere questi livelli di “assistenza”. L'assistenza non è ciò che vogliamo. Abbiamo bisogno di diritti e di case in cui abitare,non dormitori in cui essere ospiti; la crisi economica e lavorativa non può essere motivo per rimanere senza casa. Crediamo che l'abitare non sia una questione di assistenza. La casa è un diritto e come tale deve essere affrontato. Solo il riutilizzo del patrimonio può essere in grado di bloccare la crescente emergenza abitativa, e questa è la richiesta che da oltre un anno stiamo avanzando a questa Amministrazione, e la richiesta di riuso della Caserma Sani è un punto importante di questo percorso. Non possiamo più attendere senza ricevere risposte concrete.
Ora questa è la nostra casa, e soprattutto, questa è la nostra lotta per ribaltare questa situazione in cui l'abitare è un diritto negato.
ASIA/USB BOLOGNA