Sono passati due mesi dall’inizio dell’anno scolastico e gli Operatori per l’autonomia si ritrovano a dover fronteggiare le stesse difficoltà, se non peggiori, rispetto agli anni passati. La nuova gestione del servizio affidata dagli enti locali tramite accreditamento, che prevede la scelta dell’ente gestore da parte delle famiglie dell’alunno con disabilità, non ha portato lemigliorie decantate da chi ha promosso tale modello, ma anzi ha creato maggior confusione tra i lavoratori.
La prima criticità riscontrata riguarda il doppio inquadramento dei lavoratori previsto dall’accordo quadro territoriale stipulato ad agosto 2022 da Cgil e Cisl, secondo il quale un lavoratore assunto in una cooperativa può svolgere due mansioni con due ruoli e livelli differenti. Infatti se vengono pattuite o svolte mansioni promiscue, l’inquadramento del lavoratore si attua in base alle mansioni prevalenti, perché maggiormente significative sul piano professionale, combinando il criterio qualitativo con quello quantitativo. Quindi i lavoratori devono essere inquadrati con il livello D1.
Un’altra criticità da risolvere quanto prima riguarda la chiusura della scuola per eventi strettamente legati a maltempo, elezioni, ponti e periodi delle festività in cui è la cooperativa ad avere un rapporto a cottimo con il committente e non il lavoratore dipendente. Chiediamo pertanto che i lavoratori percepiscano lo stipendio in base alle loro ore contrattuali anche durante i periodi e situazioni sopra elencati.
Stesso discorso riguarda i giorni di assenza prolungata dei ragazzi a scuola. Ci risulta dalla testimonianza di diversi colleghi che dopo il secondo giorno di assenza del minore in carico sono costretti a restare casa o in attesa che il datore di lavoro li chiami per effettuare eventuali sostituzioni con il rischio di perdere buona parte dello stipendio. Anche in questa situazione i lavoratori hanno il diritto a percepire lo stipendio a prescindere dai giorni di assenza a scuola dei ragazzi seguiti. Stessa cosa vale in caso di disdetta e/o assenza prolungata dell’utenza del servizio domiciliare. Chiediamo quindi a tutti i colleghi di effettuare la messa a disposizione presso la propria azienda.
Un’altra problematica riscontrata, che ci è stata segnalata, riguarda molti lavoratori che nel cambio appalto si ritrovano a lavorare con un monte ore nettamente superiore rispetto alle ore contrattuali. Chiediamo che le ore contrattuali vengano adeguate, e che nel frattempo vengano retribuite le ore effettuate in più come previsto dal CCNL per le ore supplementari, con una maggiorazione del 27%.
Da non dimenticare poi la questione relativa alla sospensione del servizio durante i mesi estivi, in cui i lavoratori non percepiscono alcuna retribuzione per un periodo che va da giugno a metà settembre.
Tutte queste difficoltà, oltre a squalificare la nostra figura di educatore, nell’insieme hanno permesso una vera e propria migrazione verso altri lavori come quello dell’insegnante perché garantiscono tutele lavorative e retribuzioni più dignitose
Queste condizioni invece di migliorare la situazione lavorativa degli operatori come promesso e millantato, hanno aumentato ancora di più il precariato già riscontrato negli anni passati dagli Operatori educativi per l'autonomia e la comunicazione.
Crediamo che i responsabili di tutto questo non abbiano minimamente a cuore la dignità dei lavoratori.
L’unica e vera soluzione per noi è l’internalizzazione, subito!
USB Coop Sociali