A pochi giorni dalla fine delle Olimpiadi di Londra, il medagliere olimpico ci vede con 28 medaglie (8 ori, 9 argenti, 11 bronzi) all'ottavo posto generale.
A vincere non è solo l'Italia ma anche i gruppi sportivi ai quali appartengono i nostri atleti: Aeronautica Militare, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Forestale, Polizia penitenziaria, insomma ci sono proprio ma proprio tutti, tranne chi per vocazione, per qualità, per blasone ne avrebbe dovuto far parte di diritto: Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
Sono lontani i tempi in cui gli atleti delle Fiamme rosse, hanno contribuito a rendere ancora più grande il Corpo, solo per nominarne qualcuno ricordiamo con piacere:
Carlo Galimberti (sollevamento pesi) medaglia d'oro olimpiadi di Parigi 1924;
Ignazio Fabra (lotta greco romana) due argenti Helsinki 1952 e Melbourne 1956;
Nino Benvenuti (pugilato) 27° corso AVVA, oro olimpiadi di Roma 1960;
Anselmo Silvino (pesistica) bronzo olimpiadi di Monaco 1972;
Claudio Pollio (lotta) oro olimpiadi di Mosca 1980;
Norberto Oberburger (sollevamento pesi) oro Los Angeles 1984;
Jury Chechi (anelli) 115° corso AVVA (1989/1990);
Alessandro Corona, Vigile permanente, (Canoa) bronzo Barcellona 1992;
Maurilio De Zolt, Capo squadra, (staffetta) oro Lillehammer 1994.
Che gli atleti dei Vigili del Fuoco manchino a queste competizioni se ne sono accorti in tanti, anche la nota casa editrice di testi per concorsi Nissolino, nei sui testi scrive: “Da segnalare che l’unico corpo di dimensione nazionale non rappresentato è quello dei Vigili del Fuoco che meriterebbe in futuro di essere presente per il ruolo fondamentale che ricopre nel paese, in particolare nelle emergenze e le recenti grandi calamità.”
Noi come USB VVF più volte abbiamo segnalato questa mancanza. Il gruppo sportivo non esiste, nonostante ci siano già atleti di rilievo nazionale all’interno dei Vigili del Fuoco: nel pugilato (Marzia Verrecchia), nel tiro al volo (Pamela Bellini), nell’atletica (Braciola Stefano) solo per citarne qualcuno.