martedì, 10 gennaio 2012
L'esecutivo nazionale USB riunito a Roma il 10 gennaio 2012 ha analizzato l'attuale fase politico-sindacale e l'impatto che il governo Monti sta avendo sulla condizione materiale e dei diritti del mondo del lavoro.
Il governo Monti, sfruttando la forte volontà di cambiamento rispetto al precedente governo Berlusconi espressa da larghi strati di popolazione, sta effettuando una profonda modifica strutturale dell'assetto del Paese.
E' in corso una gigantesca operazione di trasferimento della ricchezza dai lavoratori alla rendita attraverso l'aumento esponenziale della tassazione, la crescita smisurata dei prezzi dei carburanti, delle bollette dell'energia, dei beni di prima necessità. L'impennata dell'inflazione "ufficiale" che e' tornata a livelli molto alti, il contemporaneo blocco della contrattazione e del rinnovo dei contratti per molte categorie stanno letteralmente impoverendo la maggioranza della popolazione.
Le operazioni di maquillage, quali i blitz del fisco nelle più rinomate località vacanziere quali Cortina o Portofino, servono da cortina fumogena per coprire le operazioni di privatizzazioni che si stanno preparando e da specchietto per le allodole per attrarre l'attenzione mediatica e far ritenere all'opinione pubblica che ci sia una reale intenzione di combattere l'evasione fiscale, che e' banale ritenere da individuare principalmente nella mancata emissione degli scontrini fiscali. Il governo sostiene comunque che gli introiti della lotta all'evasione dovranno andare a ripagare il debito e non, come noi riteniamo giusto, ad incrementare e rilanciare il welfare. Dopo l'attacco durissimo sferrato al sistema pensionistico, tocca ora al lavoro. Sbandierando la volontà di ridurre il numero di precari si punta invece ad estendere all'intero corpo del lavoro e della vita la precarietà.
La questione del diritto al reddito e al lavoro vero e buono per tutti non e' iscritta nell'agenda del governo dei banchieri. La disoccupazione intanto ha raggiunto livelli sconosciuti nel nostro Paese dal primo dopoguerra.
Da queste considerazioni in ordine allo stato della situazione esce quanto mai rafforzata l'esigenza di costruire un forte Sciopero Generale per la giornata del 27 gennaio prossimo e una grande partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma sulle parole d'ordine della cacciata del governo Monti, del no ai diktat dell'Unione Europea, il non pagamento del debito e contro il carovita.
L'esecutivo nazionale USB ha poi affrontato la prossima scadenza delle RSU nel Pubblico Impiego. L'esecutivo ritiene questa scadenza fondamentale per tutta la Confederazione USB e un momento di grande importanza per affermare l'esigenza di democrazia e di pluralismo non solo nel pubblico impiego ma in tutti i luoghi di lavoro, vista anche la offensiva antidemocratica lanciata da Marchionne e subito raccolta da Federmeccanica che rischia di diventare generale anche grazie alla complicità' di CGIL, CISL, UIL e UGL.
In questa ottica l'Esecutivo nazionale USB invita tutte le proprie strutture, le Federazioni territoriali, le categorie e i settori ad impegnarsi per la presentazione del maggior numero di liste e per ottenere un forte consenso elettorale alla USB P.I.
USB Unione Sindacale di Base