Dopo l'annuncio, lo scorso 31 ottobre, dell'apertura della procedura per il licenziamento di 244 lavoratori e lavoratrici del San Raffaele (tra infermieri, tecnici, amministrativi, ausiliari), nonché la cancellazione di 40 anni di accordi sindacali, dal 1° novembre delegati sindacali e lavoratori sono in presidio permanente, giorno e notte, all'ingresso dell'Ospedale. Molta la solidarietà espressa da pazienti, lavoratori e lavoratrici di altre situazioni in lotta, studenti, che hanno preso coscienza del fatto che, oltre all'aspetto della salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti, è in discussione un modello di assistenza sanitaria che si è caratterizzato per l'eccellenza delle prestazioni, per la ricerca e per l'universalità. Oggi, invece, Rotelli vorrebbe ridurre a tal punto gli organici da mettere in discussione la sicurezza stessa di operatori e pazienti. Se, come afferma l'Amministratore Delegato, questa è la conseguenza dei tagli imposti dal Governo con la spending review, ci opponiamo come lavoratori e come cittadini allo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, che negli anni, dopo la riforma del 1978, ha prodotto importanti risultati sulla salute pubblica.
Non solo i 3000 lavoratori e lavoratrici del comparto devono sentirsi minacciati dai licenziamenti e dal taglio dei diritti, ma tutto il personale dell'Ospedale, compreso quello dei servizi appaltati e dell'indotto: infatti, se il San Raffaele dovesse perdere la sua natura di eccellenza, perderebbe moltissimi pazienti e la struttura diventerebbe in breve antieconomica e rischierebbe la chiusura.
Crediamo che l'attacco del gruppo Velca, capitanato da Rotelli, non abbia una ragione nel risanamento economico: la Sezione Fallimentare del Tribunale aveva già separato i debiti dalla parte virtuosa e i tagli dei rimborsi della Regione possono essere assorbiti dai minori profitti, senza penalizzare i lavoratori con i redditi più bassi. Infatti, gli imprenditori della sanità privata, da quando Formigoni ha introdotto il modello che li favorisce, hanno realizzato guadagni tali da ingrandire enormemente i propi imperi. Rotelli, una dopo l'altra, ha rilevato diciannove cliniche private ed, infine, il San Raffaele, diventando monopolista in Lombardia.
Per respingere il vergognoso attacco ai nostri redditi e ai nostri diritti, domani, lunedì 5 novembre, dalle ore 8, in aula San Luca, via Olgettina 60, Milano, i lavoratori e le lavoratrici saranno in assemblea generale. Verranno decise ulteriori forme di lotta, oltre al presidio che continuerà e crescerà all'ingresso dell'Ospedale (dalle due tende iniziali, si è già arrivati a quattro e aumenteranno).
USB - Unione Sindacale di base
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