Nella programmazione Regionale in ambito Sanitario è previsto lo spostamento dei posti letto dall’ospedale al territorio. Questo e' quanto si evidenzia da una prima lettura della Delibera Regionale n. 2718 del 24/12/2012, dal cui contenuto si presuppone che le strutture intermedie, quali ospedali di comunità, hospice e unità riabilitativa territoriale, dovrebbero sopperire al taglio dei posti letto, cos' come indicato nelle schede ospedaliere. Per la fruizione di questi servizi pubblici è prevista la compartecipazione alla spesa. Viene di fatto introdotto il ticket per ricovero non ospedaliero. A tali strutture accederanno, per un breve periodo di tempo, i pazienti stabilizzati da un punto di vista medico, che non richiedeno assistenza ospedaliera, ma che risultano non idonei al solo trattamento ambulatoriale e non trattabili in ambito famigliare.
La programmazione Regionale sanitaria non si e' limitata alla riduzione dei posti letto negli ospedali (si parla di tagli per circa 1700 posti letto su tutto il territorio regionale) ma chiede alle Aziende Sanitarie la programmazione a parità di risorse.
Il rischio e' che questa politica sanitaria voluta dalla Giunta Zaia potrebbe far ricadare sui cittadini i costi dell'assistenza socio sanitaria attraverso il pagamento "della quota alberghiera" cosi' ripartiti: dal trentesimo giorno di ricovero 25 euro al di' (piu' 10 euro nel caso sia garantito presidio medico H 24); dal sessantemino giorno di ricovero 45 euro al di' ( piu' 10 euro nel caso sia garantito presidio medico H 24)
Inoltre trattandosi di degenti in regime di non ricovero ospedaliero, saranno a carico dei cittadini anche i ticket per le prestazioni ambulatoriali e di diagnosi che risulteranno necessarie.
Questa situazione rende di non facile comprensione la differenza tra prestazione presso la casa di riposo e l'ospedale di comunità e comunque riportanto ricadute sui degenti/famigliari che dovranno contribuire economicamente. Nel caso di impossibilita' a far fronte al pagamento delle rette, dovrebbero intervenire con il sostegno economico i Comuni; Enti questi che gia' versano in difficolta' di bilancio per mancanza di trasferimenti fondi. Una programmazione regionale in materia sanitaria che i pesera' tutta sulle spalle dei cittadini, sia che paghino direttamente o attraverso i Comuni.
U.S.B. ritiene che la scelta fatta dalla Giunta Zaia non vada nella direzione della tutela della salute e del servizio pubblico sanitario; una riforma che non garantirà equita' di accesso alle cure e qualita' dei servizi sanitari erogati. Infatti ancora una volta si mettera' mano, per fare bilancio, alla riorganizzazione interna sia del personale amministrativo che medico/infermieristico, azioni che determineranno carichi di lavoro maggiori per i singoli lavoratori e contratti di lavoro a ribasso salariale.