Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI
Alla Direzione Centrale dell'Emergenza
ing. Giuseppe ROMANO
Alla Direzione Centrale della Formazione
ing. Emilio OCCHIUZZI
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS
Oggetto: osservazioni circolare SAF ed SA.
Bozza circolare riordino settore SAF:
La bozza è mirata all’operatività della componente SAF prevalentemente nell’ambito della Colonna Mobile, laddove vengono continuamente richiamati scenari di sisma ed alluvione e la necessità di legare ad altre tipologie di attività quali USAR e STCS.
Il servizio SAF presta la sua principale attività nel soccorso tecnico urgente che quotidianamente ogni sede di servizio viene chiamata a svolgere, ed il più delle volte opera, nello specifico scenario, in maniera esclusiva come è stato scritto nella bozza in premessa.
Tutto ciò lascia trasparire che quello che si cerca di riordinare con questa circolare è solo il controllo dei grandi eventi emergenziali, dove interessa molto curare l’immagine più che la sostanza.
La voce “organizzazione” è interamente dedicata alla CMR, attribuendo addirittura la figura del Funzionario Responsabile Regionale SAF al Funzionario responsabile della CMR.
Di fatto scompare l’ufficio Centrale SAF a favore dell’U.C.G.E. (Ufficio Coordinamento e Gestione delle Emergenze). La gestione dei mantenimenti e dei reintegri, viene affidata alla DCF che stabilirà tempi e modi di attuazione; gli acquisti di materiale tecnico specifico già tolti al territorio a favore di acquisti centralizzati eseguiti dall’ufficio SAF, ora chi li gestirà?
Gran parte di questa circolare argomenta sui rapporti SA – FA nella confusione gestionale.
Infine si mette mano alla Commissione Unica SAF, per la quale è stato annunciato l’azzeramento entro l’anno, annunciando l’emanazione di un nuovo regolamento costitutivo.
Rivestirà un carattere di rilevante interesse la verifica dei contenuti di questo nuovo regolamento annunciato.
Riferimento anche alla Circolare sul Contrasto del Rischio Acquatico.
Per quanto riguarda la parte Fluviale, ma più in generale il Contrasto del Rischio Acquatico, questa poteva essere l’occasione per dare un minimo di ordine all’intero settore.
Invece ci ritroviamo a confrontarci con numerose sigle che creano una enorme confusione gestionale e di organizzazione (ATP, SA basici ed avanzati, FA) senza che si sia considerata la componente sommozzatori (quale struttura specialistica di riferimento per lo specifico rischio), Si è perso completamente di vista l’obiettivo primario di questo settore che rimane il portare soccorso a persone in pericolo in acqua.
Ora, tenuto conto che tale obiettivo si finalizza solo se si riesce a raggiungere il pericolante nel tempo massimo di 2 minuti, ciò comporta che l’organizzazione VVF può trovarsi in tali tempistiche di intervento solo quando si sta operando sul territorio in fase di calamità (alluvione ed acque vive), o perché è stato costituito un presidio di soccorso acquatico (per acque calme) che copre uno specchio molto limitato di superficie acquatica.
Se i presidi acquatici sono di competenza, basterebbero degli “assistenti bagnanti” a presidiare il servizio.