“I tagli verticali al finanziamento della Pubblica Amministrazione voluti dal Governo impediscono lo svolgimento delle funzioni di controllo sulla sicurezza sul lavoro”, denuncia Nazareno Festuccia della Direzione Nazionale RdB-CUB P.I.. “La mancanza di risorse che si traduce in carenze di mezzi ed organici, insieme alla frantumazione strumentale delle competenze tra vari enti, impediscono ogni possibilità di operare quei controlli tanto fastidiosi per gli imprenditori ma indispensabili per arrestare il macello quotidiano dei lavoratori”.
“Mentre il piano di Sacconi e Cgil Cisl Uil Ugl appare come l’ennesimo fumo negli occhi – prosegue Festuccia - la RdB-CUB P.I. propone una piattaforma concreta per la sicurezza, che preveda il riordino delle competenze dei vari enti e coordinamento operativo; l’inserimento nelle clausole di rescissione dei contratti per il mancato rispetto delle norme di sicurezza; la subordinazione degli appalti alle garanzie di sicurezza; la tutela aziendale e la non perseguibilità degli Rls nell’esercizio delle proprie funzioni; punibilità e certezza delle pene per gli imprenditori inadempienti”.
“Un datore di lavoro scorretto è molto più pericoloso socialmente di un rom o di un clandestino – conclude Festuccia – e la quotidiana strage sul lavoro dovrebbero essere motivo di vergogna per chi la consente”.
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