Repubblica- cronaca di Palermo
di Laura Nobile
L’atrio della cattedrale invaso di striscioni scritti a mano dai senzatetto. La promessa di poter leggere una breve nota dal palco prima che cominci lo spettacolo. Poi il caos con il sindaco Diego Cammarata che raggiunge il duomo alle 19 per I Vespri entrando da un ingresso secondario e che subito dopo sparisce e un gruppo di manifestanti accompagnati in questura per essere identificati. Il Festino numero 384 è stato quello delle polemiche con la grande assenza del primo cittadino che diserta il corteo e rinuncia anche al tradizionale omaggio a Santa Rosalia lasciando a Pino Caruso il compito di gridare "Viva Palermo e Santa Rosalia". La tradizionale festa popolare si è trasformata, come era già nell´aria da settimane, nel momento di sfogo delle tensioni accumulate in città. Dai senza casa alla "monelleria civile" di un gruppo di cittadini pronti a sventolare in aria un finto pass Ztl con su scritto "A + B-Abbiamo babbiato".
Ma le tensioni più forti sono state nel pomeriggio in cattedrale. I senzatetto del Comitato lotta per la casa, che denuncio l´interruzione del dialogo tra il Comune e gli indigenti della città, si sono presentati in cattedrale intorno alle 18. Le famiglie sventolavano striscioni. Il più grande recitava "Santuzza liberaci da Cammarata". La protesta sembrava destinata restare pacifica. L´unica richiesta dei manifestanti era quella di poter leggere una nota prima dell´inizio dello spettacolo. Un permesso che alla fine, però, non è stato accordato. La tensione è salita subito dopo i Vespri quando il sindaco sarebbe dovuto uscire nell´atrio per incontrare la stampa. Ma le famiglie continuavano a sventolare gli striscioni e Cammarata non si decideva a uscire. Così la polizia che sorvegliava la protesta, sollecitata dall´entourage del primo cittadino, ha chiesto ai senza casa di rimuovere i cartelli. Loro non lo hanno fatto. Un agente ne ha strappato uno e la tensione è salita. Fino a quando non è arrivato anche il no alla lettura della nota: un gruppo di manifestanti ha così tentato di salire sul palco, la polizia li ha bloccati ed è nato un parapiglia.
Due senza casa sono caduti e sono stati accompagnati in ospedali, mentre tre persone sono state accompagnate in questura per l´identificazione. Momenti di tensioni che l´attore Pino caruso ha cercato di stemperare salendo sul palco e rassicurando il pubblico. «I senza casa – ha spiegato – avevano incontrato in mattinata il vicesindaco Mario Milone». Ma Tony Pellicane, portavoce delle famiglie, tra i tre portato in questura, spiega «che la convocazione era arrivata solo perché il Comune voleva scongiurare il rischio di proteste e che in realtà niente è stato fatto per il problema della casa». Subito dopo lo spettacolo ha avuto inizio, ma senza Cammarata. Poco dopo le 21,30 quando i tre carri trionfali sono già quasi davanti alla cattedrale, sul palco montato sul sagrato inizia lo spettacolo: mentre il gruppo Polifonico del Balzo, i Sun e quattro percussionisti brasiliani eseguono le loro musiche Pino Caruso e Claudio Gioè recitano l´orazione laica di Perriera.
Poi dopo l´ultimo brano musicale, un incendio al magnesio dà il via alle sculture volanti, che si sollevano attaccati a palloni blu. Parte la musica e comincia anche il corteo dei carri allegorici, trainati da 60 portatori: in testa c´è il carro delle Luminarie di Fabrizio Lupo, animato dalle danze di Elisa Parrinello e dalla piccola orchestrina Ditirammu, poi il carro- barca tempestato di cristalli swarovski di Kounellis, con sopra Paride Benassai, Gino Carista, Giacomo Civiletti e Giorgio Li Bassi che rappresentano i mercati storici della città e accendono il sentimento popolare del pubblico. E ancora Sergio Lo Verde sui trampoli, gli sbandieratori in costume arancione che incorniciano le sculture volanti, i tamburinai della famiglia Aucello e a chiudere, lo scenografico Carro delle Rose, lungo 14 metri che Marcello Chiarenza ha ideato con una Santuzza tutta d´oro, assisa sopra una montagna di 30 mila rose rosse che rappresenta monte Pellegrino. L´ultimo momento spettacolare è l´omaggio a tutti i sequestrati del mondo, con l´iniziativa "Light to freedom" che accende un faro su Monte Pellegrino. Poi la musica di Nino D´Angelo, i giochi di fuoco e infine il concerto dei Tinturia.