Alcuni operatori sanitari della RdB-CUB hanno partecipato nei giorni scorsi ad una iniziativa di protesta presso il Ministero degli Esteri organizzata da diverse associazioni (fra cui Forum Palestina e Rete Ebrei contro l’Occupazione) ed in quella occasione hanno consegnato un progetto per la messa a disposizione dei posti letto del Servizio Sanitario italiano per le necessità dei feriti palestinesi.
Il progetto è stato inoltre esposto in una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, e per conoscenza al Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali Maurizio Sacconi, che è stata inviata questa mattina (copia in allegato).
Spiega Sabino Venezia, della RdB-CUB P.I. Sanità: “L’operazione che stiamo promuovendo presso tutti gli assessorati sanitari regionali consiste nella messa a disposizione per i feriti palestinesi, prevalentemente donne e bambini, dei letti pubblici destinati agli interventi non urgenti ed a pagamento (intra moenia o libera professione) e, per le regioni interessate dai piani di rientro dal deficit, dei posti letto e degli ospedali chiusi o in via di dismissione, come il San Giacomo di Roma”.
“Sappiamo che alcune regioni si sono già attivate per favorire l’ingresso di alcuni feriti nei propri ospedali e siamo certi che altre lo faranno a breve – aggiunge Venezia - ma temiamo che le esigue disponibilità in termini di posti letto di alcuni servizi sanitari regionali non possa rappresentare l’adeguata risposta ad un evento così straordinario”, conclude il dirigente RdB-CUB.
La RdB-CUB P.I. Sanità, che aderisce alla manifestazione nazionale del 17 gennaio a Roma, esorta tutti i lavoratori del settore alla mobilitazione per la cessazione del conflitto e per l’apertura di un corridoio umanitario che permetta l’ingresso a Gaza del personale sanitario e dei presidi medici e la contestuale uscita dei feriti più gravi verso gli ospedali italiani.
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