Si è tenuto ieri, 21 dicembre 2022, l’incontro sindacale avente all’ordine del giorno l’accordo per la corresponsione delle somme relative al CUT 2021 da destinare ai lavoratori delle Commissioni Tributarie.
Si è trattato di un incontro a conclusione della fase contrattuale di tutto il salario accessorio anno 2021. Per quanto riguarda nello specifico il CUT si è andati in controtendenza con le annualità precedenti e l’ipotesi d’accordo per l’annualità 2021 ha rimosso i ritardi oramai cronici di questa importante parte di salario accessorio. Sembrerebbe così che anche per il Contributo unificato sia arrivato il momento di vedere riconosciuti tempi certi e ricorrenti.
Venendo alla bozza di accordo proposta dall’Amministrazione al tavolo negoziale, la stessa ha presentato un elemento di differenza rispetto agli anni precedenti:
Questo comporterebbe di variare i parametri per la distribuzione delle risorse da 70% sul criterio A e 30% sul criterio B ad un 50% su entrambi i criteri che, a detta del Dipartimento Finanze, premierebbe maggiormente gli uffici con più lavoro.
Rilevato che nell’anno 2021 tutti gli uffici sono risultati virtuosi, USB ha evidenziato nel proprio intervento che la nuova distribuzione delle risorse sui criteri di corresponsione avrebbe amplificato eccessivamente le differenze tra uffici che comunque hanno realizzato gli obiettivi previsti dalla norma sul contributo unificato.
USB ha inoltre ribadito come, da sempre, abbia contestato l’impianto distorsivo degli accordi CUT e della normativa di riferimento che pone vincoli legati all’obiettivo dell’abbattimento dell’arretrato, così come oggi concepito, al fine di poter erogare questa parte di salario accessorio a tutte le Commissioni Tributarie.
USB ha quindi chiesto all’Amministrazione di ritornare sui propri passi e rinunciare alla modifica delle percentuali per la ripartizione delle risorse riportandole a quella degli anni precedenti per evitare le distorsioni evidenziate nel corso della riunione. USB ha concluso dichiarando di essere disponibile alla sottoscrizione dell’ipotesi d’accordo se la modifica richiesta fosse stata accettata in considerazione del fatto che tutte le Commissioni sono risultate virtuose, andando così di fatto ad annullare gli effetti distorsivi anzidetti.
L’Amministrazione, non accogliendo la nostra richiesta, ha ritenuto di proporre solamente una nuova parametrazione che ha modificato i parametri di pagamento dal 50% e 50% al 60% e 40% insistendo di voler dare corso alla clausola programmatica inserita nell’accordo CUT 2019 non sottoscritto da USB.
Nell’anno in cui i risultati raggiunti dalle Commissioni avrebbero eliminato gli effetti distorsivi della norma ci ha pensato il Dipartimento delle Finanze a reintrodurli! Questa proposta dichiarata dall’Amministrazione "non trattabile" è stata respinta da USB che non ha firmato l'ipotesi di accordo.
A margine della riunione l’Amministrazione ha fornito alcune informazioni riguardo lo Smart working e le PEO:
Concludiamo con mandare a tutte le lavoratrici e i lavoratori i nostri auguri per le prossime festività e che il nuovo anno ci veda sempre continuare il quotidiano testardo lavoro in difesa dei bisogni e dei diritti dei lavoratori, insieme ai tanti altri testardi lavoratori e lavoratrici che hanno scelto di non affondare nel pantano dell’opportunismo dilagante, più irrimediabile della crisi incombente perché non ci toglie solo il "pane e il lavoro" ma la coscienza di classe, la voglia di combattere, la speranza in un domani senza padroni né servi.