Lavoratori, da che mondo e mondo il movimento dei lavoratori si è sempre contraddistinto, usiamo un termine calcistico, sulla fascia sinistra, intesa come popolazione, gente, sfruttata che si autorganizza contro il capitalismo nato dalle corporazioni destroide.
La storia, o ancora meglio, un po’ di memoria storica non guasterebbe per ricordare, dal dopoguerra in poi, i grandi capitalisti italiani dove e in che modo si collocarono sul continuum destra/sinistra. Quali foraggiamenti ebbero e quanto foraggiarono la politica di destra per mantenersi i privilegi a scapito di quella classe operaia sottopagata e sfruttata. Il capitalismo assistito all’italiana con i soldi dei contribuenti NOI lavoratori.
Ma questi sono discorsi di altri tempi, quello di cui non riusciamo a capacitarci è la deriva che viviamo nel Corpo Nazionale VV.F., ovvero di quel fenomeno di migrazione verso organizzazioni nate dalle spoglie della destra. Si tratta di organizzazioni la cui ideologia rispecchia il mito del super uomo (l’uomo forte di difesa della razza pura), ed infatti anche nelle associazioni sindacali di questa natura gli aggregati devono essere appartenenti ad unico profilo professionale.
La stessa cultura del capitalismo sfrenato che basa le sue teorie sullo sfruttamento dell’uomo che inneggia a populismi di piazza, che fanno presa nella creduloneria della gente che vedono nell’ultimo “messia” l’uomo forte che li condurrà chissà a quale trionfo. Una cultura fatta di aumenti di orario di lavoro, straordinari, di sempre disponibilità al servizio “dell’ordine costituito” - lavorare di più per guadagnare, forse, qualche euro in più !
Un populismo senza confronto politico dove tutto è facile, dove tutto si può realizzare, basta solo dare fiato alla bocca e sparare su tutti senza distinzioni, senza contenuti seri.
Ma soprattutto senza una storia fatta di attività sul territorio, fatta di argomenti concreti funzionali a ribaltare le decisioni e le attività di concertazione, che in questi anni hanno affossato definitivamente il mondo del lavoro.
Elementi che si concretizzano ancora di più oggi, con il governo di destra/capitalista, dentro cui albergano i referenti politici di costoro che auspicano rievocazioni di clima da ventennio.
Questi appoggiano le loro politiche destroidi (del tipo, il Corpo nazionale organo di polizia!), e cavalcano l’idea di cancellare la funzione sociale svolta dal Corpo (fornitori di servizi ai cittadini) per attribuirci funzioni già svolte da altri. Vogliono introdurci all’interno di settori che si occupano di “sicurezza” con miraggi di soldi in più… basterebbe leggere (leggere) gli stipendi tabellari per capire che realmente una differenza ce, ma a nostro favore, tutto il resto lo ripetiamo è solo lavoro straordinario e disponibilità che “RUBA” posti di lavoro e tempo alla propria vita personale.
Noi vogliamo continuare a fare soccorso alla cittadinanza con una propria dignità di lavoratori.
E che dire dei partiti del precedente governo che si definivano partiti dei lavoratori, non solo hanno regalato l'Italia alla destra, non solo hanno regalato al populismo della lega elettori di estrazione operaia, facile preda di suggestioni nazionaliste, proprio perché privati di ogni difesa sociale (anzi colpiti dal centrosinistra per conto della grande industria e delle banche), ma hanno regalato all’industria e alle banche la totale rappresentanza dell'attuale Parlamento.
Ecco perché i Vigili del Fuoco devono mantenere quella funzione sociale tra la gente, fuori dai giochetti politici che li vorrebbero assoggettati a questo o quel potere politico. Siamo già stati indotti alla riduzione della nostra identità, ci è stata stravolta d’imperio, attraverso la riforma, la funzione originaria. Possiamo orgogliosamente dire che non abbiamo bisogno di stellette per avere e/o mantenere quell’identità sempre avuta. Abbiamo compiuto, in passato, numerose battaglie, per risollevare il Corpo nazionale, a cui sono seguiti passi avanti dal punto di vista contrattuale. Siamo andati nelle piazze a rivendicare organici, mezzi, risorse e un compito ben definito in linea con la funzione sociale che espleta tale organizzazione, ovvero il soccorso alla cittadinanza. Ci hanno calato dall’alto un di disegno politico che ha alterato gli obiettivi e i fini che si prefigge tale organizzazione. Ciò è accaduto proprio al momento in cui si cominciava a delineare una marcata identità del Corpo nazionale.
Stiamo attraversando una situazione difficile che dovrebbe fare riflettere. In effetti ora il gioco è in mano alle lobby del Ministero dell’Interno che supportate dalle loro “aderenze” politiche, si sono create un proprio ufficio di collocamento e assunto prefetti in barba alle norme di razionalizzazione della PA. Il Ministero dell’Interno ha decuplicato in poco tempo i prefetti nell’area Vigili del Fuoco. Ci hanno prima disarmato cancellando il diritto di sciopero, ora eliminato la fase contrattuale (per modellare la riforma senza problemi e operare la pseudo equiparazione ad altri corpi dello stato).
Hanno in concreto annientato totalmente quel barlume di spazi democratici di cui disponevano ancora i Vigili del Fuoco, nonché creato le “nuove” sponde sindacali funzionali ai loro bisogni.
Quanto detto sopra non mira a limitare l’attività sindacale di alcuno e neppure ad entrare nel merito delle rispettabilissime decisioni dei vari colleghi. Ci preme tuttavia stimolare una riflessione sul perché i lavoratori si fanno protagonisti, di questa deriva, traghettando verso organizzazioni rispetto cui, i lavoratori, qualche dubbio dovrebbero averlo circa il loro effettivo ruolo di rappresentanti degli stessi.
Non siamo così alla disperazione tanto da aggrapparci alle scialuppe di salvataggio che irrealisticamente ci porgono, ne tanto meno possiamo vivere di illusioni ne tanto meno consegnare il Corpo nazionale a dirigenti esterni al Corpo nazionale in combutta con organizzazioni destroide.
Le battaglie si creano per ribaltare le “compatibilità” dei governi che non combaciano mai con le esigenze dei lavoratori in modo indipendente, e su questo, per quanto ci riguarda basta leggere tutti i nostri atti che sicuramente parlano più di quanto potremmo elencare in questo documento. Il problema grosso è farli vivere discuterli tra i lavoratori, impegnati in mille cose, fatti circolare tra tra le sedi di servizio per coprire le carenze, tra le illusioni di specializzazioni, senza più la sede di servizio fissa dove ci si incontrava e si analizzava la fase politica e la giornata lavorativa, ora invece lavoratori in balia di tutto e di tutti, sono veicolati come cellule ogni volta ricomponibili che delegano la loro condizione lavorativa al primo uomo della provvidenza. Mentre gli altri hanno le “maggioranze” e decidono per nome e per conto di tutti; non è trovando sponde sindacali a destra che si risolve il problema anzi lo si alimenta, perché si è fatto il gioco delle destre e del capitale contro i lavoratori.
La classe capitalista ha gestito la società e ha fallito: anzi non solo ha fallito ma lo ha fatto in maniera deplorevole, ignobile. I governi il capitale ha dominato il paese, organizzato le attività produttive; la vita dei lavoratori doveva essere parte del paese dove nessun lavoratore avrebbe patito soprusi o ricondotto a non vivere dopo la terza settimana perché non ha di che sfamarsi, invece viviamo un’epoca in cui i figli dopo l’opportunità di andare a scuola di elevare l’intelletto e lo spirito (anche questo diventa difficile) oggi si trovare senza un lavoro … mentre i padri vengono sfruttati fino alla morte e la logica conseguenza del capitale e delle politiche che l’appoggiano.
In questo hanno fallito dimostrandosi avidi e ciechi, il capitalismo ha parlato a vanvera di begli ideali e della tanto amato moralità e poi si è coperta gli occhi più e più volte, sfruttando la forza lavoro.
Naturalmente sorge spontanea sempre la stessa domanda perché? Non basta un semplice capriccio a spostare a destra il movimento dei lavoratori! raccogliere consensi umani.
Deve esistere una ragione ben radicata per spingervi nelle braccia del capitalismo e della borghesia ed oggi anche del nazionalismo federalistico!
Queste sono ragnatele e strumenti innescati di proposito per annichilirvi, forse su questo cari lavoratori è il momento di una riflessione seria per capire ... perché… pure nel Corpo nazionale si perseguono ideali che non appartengono alla sua cultura.