1) Assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari (Ata e docenti), su tutti i posti disponibili, compresi quelli di sostegno. Basta con i precari usa e getta: la scuola si serve da anni di questi lavoratori, già muniti di titoli di concorso e specializzazioni, negando diritti ed equiparazione economica. E’ arrivato il momento di porre fine a questa scandalosa situazione.
2) Recupero del potere d’acquisto del salario perso in tutti questi anni, a causa degli accordi sul costo del lavoro del 1993, recupero quantificabile in aumenti del 20% sugli stipendi di tutto il personale. No al salario di merito per i pochi “prescelti”, no alle ulteriori frammentazioni della categoria.
3) Abrogazione della legge Brunetta sulle assenze per malattia. No alla tassa sulla salute, no agli arresti domiciliari per i malati
4) No al peggioramento della qualità del nostro lavoro. No al maestro unico, massimo 25 alunni per classe nelle scuole medie e superiori, nella scuola primaria massimo 20 alunni per classe in presenza di bimbi certificati, no alle aberranti classi ponte, no al passaggio forzoso di cattedra (accorpamento classi di concorso); abrogazione di tutta la normativa che va in questa direzione.
5) No a qualsiasi ipotesi di peggioramento della normativa sugli scioperi che, di fatto, è finalizzata a rendere totalmente inefficace lo sciopero nei servizi pubblici per poterci immiserire ancora di più di quanto hanno fatto in questi anni.
LAVORATORI DELLA SCUOLA
i politici di maggioranza e di opposizione, industriali, sindacalisti in carriera, vi diranno che questa piattaforma è “irrealizzabile”, “corporativa”, “antiquata”, “troppo onerosa per le casse dello stato”.
NON DIMENTICATE PERTANTO CHE
politici di maggioranza e di opposizione hanno saccheggiato e sperperato per decenni il denaro pubblico e si sono sempre opposti a qualsiasi misura che potesse, anche solo in minima parte, diminuire i loro odiosi privilegi.
gli industriali, pretendendo l’abrogazione della scala mobile, la moderazione salariale, l’allungamento dell’età pensionabile, la precarizzazione del lavoro e lo smantellamento dei contratti collettivi, promettevano che tali sacrifici avrebbero assicurato a tutti lavoro e benessere, superando le “inefficienze dell’economia statalista”. Ora si stanno rifugiando sotto l’ombra materna e protettiva dello stato e stanno chiedendo allo Stato stesso di salvare le loro imprese dalla crisi economica, facendo pagare, ancora una volta, il conto ai lavoratori.
CGIL CISL e UIL, per aver assecondato tutte le richieste padronali (vedi punto B), si sono resi corresponsabili del continuo e costante peggioramento delle condizioni di tutti i lavoratori dipendenti: salari inadeguati, precarizzazione, peggioramento delle condizioni di lavoro sono sempre state le conseguenze di accordi a cui la triplice sindacale ha apposto la firma, oppure di leggi contro cui i sindacati ufficiali non hanno mai fatto una seria opposizione.
LAVORATORI DELLA SCUOLA
sappiamo che queste rivendicazioni non saranno facilmente raggiungibili dato che di fronte abbiamo il muro compatto di governo, industriali e sindacati concertativi, ma sappiamo anche che la forza della mobilitazione che metteremo in campo potrà incrinare tale muro.
LOTTIAMO UNITI PER DIFENDERE LA NOSTRA DIGNITA’ DI LAVORATORI, PER UN TENORE DI VITA DECENTE, PER LA STABILITA’ DEL POSTO DI LAVORO