E' iniziata oggi martedì 23 la discussione in Parlamento sulle mozioni presentate dal PDL, dall'UDC e dal PD che richiedono la moratoria di tutti gli sfratti, degli aumenti degli affitti e delle vendite speculative da parte degli enti previdenziali pubblici e privatizzati, dei fondi pensione, immobiliari e assicurativi e l'apertura di un tavolo inter-istituzionale.
Fuori, in una piazza Montecitorio riempita, gli inquilini resistenti a vigilare che quello dell'approvazione delle mozioni non sia un mero atto generico ma rappresenti invece un impegno concreto che sfoci in un articolato da inserire in un prossimo decreto legge.
Domani pomeriggio è previsto il voto sulle mozioni, l'ASIA-USB ha indetto un nuovo appuntameto a partire dalle ore 15,30 e saremo presenti in piazza fino al momento dell'approvazione dei testi presentati.
Gli inquilini non possono più attendere:
Vogliamo fermare gli sfratti per tutti, anche per chi non ce la fa a pagare gli affitti a seguito della crisi economica e dello stato di precarietà in cui ci stanno gettando.
Vogliamo fermare gli aumenti degli affitti e le dismissioni speculative, costringendoli ad intervenire anche verso chi è stato costretto, con il ricatto (vedi Enasarco), a accendere mutui insostenibili o a pagare ingenti somme di arretrati illegalmente richieste prima dell’invio delle lettere di prelazione. Tutto con la complicità dei sindacati concertativi, complici di questa truffa.
Vogliamo che i soldi della ex-Gescal (la Regione Lazio ne dispone circa 450 milioni di euro) e quelli per l’housing sociale (2/3 miliardi di euro sono a disposizione della Cassa Depositi e Prestiti) vengano utilizzati per affrontare l’emergenza casa.
Per costringere questo governo e queste forze politiche ad affrontare veramente questo problema c’è bisogno di mettere in campo tutta la nostra forza.
Vogliamo che inizi una nuova stagione dei diritti e dobbiamo fermare chi ha truffato sull’emergenza abitativa rubando i fondi pubblici.
Mercoledì 24 dalle ore 15,30 ancora tutti in Piazza Montecitorio!
Notizie - Roma
24/10/2012, 05:30
La protesta
Manifestazione davanti Montecitorio «Basta sfratti, moratoria subito»
«Basta dismissioni speculative», «Basta sfratti», «Sfratto dalle casse il ....
Moratoria subito». Questi alcuni dei cartelli indossati dai movimenti per la casa hanno protestato in piazza Montecitorio, oltre alle bandiere dell'Usb. «Chiediamo al parlamento e al governo - spiegano i manifestanti - di approvare una moratoria, vista la situazione di crisi delle famiglie, che fermi subito gli aumenti degli affitti, le dismissioni a prezzi di mercato degli alloggi degli enti previdenziali pubblici e privatizzati e dei fondi, il caro-mutui, gli sfratti e gli sgomberi; l'apertura di un tavolo inter-istituzionale che predisponga, insieme agli enti locali, un piano per la tutela degli inquilini, anche quelli senza titolo, utilizzando i fondi disponibili; di ratificare una legge di riforma delle politiche abitative, mettendo a disposizione mezzi e risorse necessarie, e di abrogare la legge 431/98 che ha portato al fallimento della politica della casa nel nostro Paese».
MOVIMENTI CASA, PROTESTA A MONTECITORIO: BASTA SFRATTI, SUBITO MORATORIA
ott 23, 2012 |
Nuovo sit-in dei movimenti della casa. Un gruppo di manifestanti si è raccolto a piazza Montecitorio per chiedere al governo l’approvazione di una moratoria che eviti a migliaia di famiglie di finire per strada. “Basta dismissioni speculative”, “Basta sfratti”, “Sfratto dalle casse il …. Moratoria subito”: alcuni dei cartelli indossati dai manifestanti.
“Chiediamo al parlamento e al governo – fanno sapere – di approvare una moratoria, vista la situazione di crisi delle famiglie italiane, che fermi subito gli aumenti degli affitti, le dismissioni a prezzi di mercato degli alloggi degli enti previdenziali pubblici e privatizzati e dei fondi, il caro-mutui, tutti gli sfratti e gli sgomberi; l’apertura di un tavolo inter-istituzionale che predisponga, insieme agli enti locali, un piano per la tutela di tutti gli inquilini, anche quelli considerati senza titolo, utilizzando i fondi disponibili; di ratificare in tempi brevi una legge di riforma delle politiche abitative, mettendo a disposizione mezzi e risorse necessarie, e di abrogare la legge 431/98 che ha portato al fallimento della politica della casa nel nostro paese”.