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MUTUI RASSEGNA STAMPA

Pignoramenti, stop agli sfratti immediati. Vittoria M5S

Roma,

Il M5S continua a battersi nelle Aule parlamentari per tutelare, con i fatti, i diritti dei cittadini. Nel corso della discussione in Commissione del Decreto Legge n. 132 sulla riforma della Giustizia Civile, è stato approvato, nonostante il parere contrario del governo, l'emendamento n. 19.19 presentato dai portavoce del M5S al Senato Maurizio Buccarella, Enrico Cappelletti e Ornella Bertorotta.

L'emendamento presentato e fortemente voluto dai portavoce del M5S ha soppresso la lettera h) inserita dal Governo all'art. 19 del Decreto Legge n. 132 che avrebbe imposto al Giudice dell'esecuzione, per le case e abitazioni poste all'asta, lo sfratto o rilascio immediato dell'immobile senza alcuna possibilità per il proprietario di poter chiedere di continuare a vivere la propria casa o parte di essa sino alla effettiva vendita del bene. In sostanza l'emendamento presentato dal M5S prevede che, in caso di vendita all'asta dell'immobile pignorato, magari a seguito del mancato pagamento di alcune rate di mutuo in favore delle Banche sempre più usuraie, il proprietario possa continuare a vivere nella propria abitazione sino alla data di effettiva vendita.

Immaginate quante persone o piccoli medi imprenditori si trovano oggi in gravissime situazioni economiche, non riescono a pagare i propri debiti, soprattutto i debiti con le Banche e si vedono arrivare un pignoramento della propria casa o del proprio capannone con obbligo di lasciare immediatamente l'immobile che verrà magari venduto a distanza di anni.

Molti pignoramenti, infatti, soprattutto quelli richiesti attualmente dalle Banche risultano essere infondati perchè basati su somme quantificate in maniera illecita dalle stesse banche, che applicano interessi usurari non dovuti, calcolano interessi su interessi e unilateralmente cambiano in corso le condizioni dei contratti di mutuo o di fidi a totale danno dei cittadini. Un'analisi fatta alcuni giorni fa dalla Fondazione SDL, infatti, ha rilevato come sul 99% dei quasi 47mila conti correnti aziendali analizzati sono state rilevate anomalie: usura oggettiva (nel 71% dei casi i tassi di interesse passivi erano superiore al tasso soglia fissato trimestralmente dalla Banca d'Italia), soggettiva (nel 74% dei casi sono state applicate condizioni particolarmente gravose, considerata la situazione di difficoltà economico-finanziaria dell'azienda) o anatocismo (calcolo di interessi su interessi, 71 volte su 100).

E' stato accertato, dunque, come dietro ad un apparente debitore, non sempre si nasconde un malfattore o un trasgressore delle leggi, ma spesso un padre di famiglia che non ha potuto saldare il proprio debito per difficoltà economiche evidenti o per imposte speculazioni bancarie.

In questo modo, dunque, e grazie all'attività parlamentare del M5S, verrà consentito alle persone già in difficoltà economica di poter continuare a vivere la propria abitazione o continuare a lavorare nel proprio capannone sino a quando ci sarà qualcuno che avrà effettivamente acquistato all'asta l'immobile, oltre al fatto che avranno più tempo per difendersi anche e soprattutto dalla illegittime richieste delle Banche.

Questa vittoria del M5S è tanto più pesante considerando che, negli ultimi 6 anni il numero dei pignoramenti e delle esecuzioni immobiliari, è esploso a seguito della crisi finanziaria ed economica in cui l'Euro ha giocato un ruolo da assoluto protagonista. Ed infatti, tra il 2008 (anno in cui i nodi dell'euro sono venuti al pettine..) e il 2013, pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di quasi il 110% (Studio Adusbef). Vale a dire oltre 105 mila case in più all'asta con altrettante famiglie sfrattate.

Un'uscita dall'euro con le politiche economiche che questo comporterebbe, potrebbe invertire il ciclo vizioso degli sfratti e garantire un diritto fondamentale per il cittadino, ovvero la proprietà della prima casa.