Un nuovo, duro attacco contro l’esperienza di accoglienza di Vicofaro.
Ieri sera, intorno alle ore 20:00, un insensato dispiegamento di forze dell’ordine - un centinaio di uomini in divisa tra poliziotti, carabinieri, polizia municipale, finanzieri, vigili del fuoco, accompagnati da tecnici Asl - si è presentato presso la comunità di Vicofaro per un inutile controllo dei documenti degli ospiti, mentre si stava svolgendo una tranquilla serata conviviale.
Nessuna irregolarità nei documenti dei ragazzi ospiti del centro, nessun nuovo elemento di problematicità della struttura, peraltro ispezionata appena un mese fa, e dove già sono in corso i lavori di adeguamento necessari. Appare chiaro, dunque, come ancora una volta si stia solo cercando di intimidire e ostacolare l’esperienza di accoglienza e integrazione di Vicofaro. Di più. A Pistoia come a Riace e in tutto il territorio nazionale assistiamo alla sempre più violenta delegittimazione e criminalizzazione di chi si occupa degli ultimi, degli sfruttati, dei dimenticati della società. Mentre lo Stato è assente e non offre alcuna alternativa concreta che non sia la vuota retorica dell’espulsione dei migranti, chi tra mille difficoltà tenta di far integrare uomini e donne che fuggono dalla miseria, dalla guerra, dalle barbarie, si trova a doversi paradossalmente difendere come il peggior criminale in circolazione.
Noi non ci stiamo! Come organizzazione sindacale staremo sempre a fianco di don Massimo, della sua comunità, delle compagne e dei compagni che dedicano il loro tempo al lavoro di accoglienza che lo Stato non sa e non vuole offrire.
Questa sera, alle ore 20:00, parteciperemo alla cena di solidarietà che si terrà presso i locali adiacenti ala Parrocchia.
USB – Confederazione Toscana