Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Milano

P.M. Milano. TAVOLO TECNICO: IL PUNTO… E A CAPO!!

Milano,

Trascorsi due mesi dalla partenza del tavolo tecnico è tempo di fare un primo bilancio sulla riorganizzazione della P.M., tenendo conto di quanto è emerso durante gli incontri e dell’attuale aspetto organizzativo del Corpo. A tale proposito è opportuno riassumere i punti essenziali fino ad ora discussi con il Comando:

>> molte sedi principali e/o secondarie prestano problemi logistici, ci sono strutture inadeguate o addirittura parzialmente inagibili;

>> le zone 3 (ex Loreto) e 6 (ex Gratosoglio) hanno avuto un consistente aumento di territorio e sono per tanto pesantemente sotto organico;

>> l’accorpamento degli uffici (direzione, cassa, protocollo, centralina di zona nella sede principale – restanti uffici e permessi nelle sedi secondarie) e la percentuale del 15% - 20% di personale, compresi gli amministrativi, da adibire al lavoro interno, porterà 120 colleghi ad uscire dagli uffici. La selezione verrà effettuata in piena autonomia dai Funzionari, tenuto conto dell’anzianità di servizio e delle professionalità;

>> gli sportelli polifunzionali rimarranno aperti solo nelle sedi con gli uffici operativi e probabilmente, in futuro, la gestione dei pass residenti verrà assegnata ad altre strutture dell’ amministrazione comunale;

>> nel breve periodo circa 50 operatori verranno trasferiti per riequilibrare gli organici delle zone (a tale proposito è bene ricordare che i trasferimenti sono tuttora disciplinati dall’art. 9/Allegato A del CCDI/PM del 12/02/2002 ).

Durante il confronto RdB ha sottolineato la necessità che tutte le sedi di lavoro siano strutturate a norma di legge; ha chiesto che venga approntata, nella sede di Beccaria, una saletta di ristoro per gli equipaggi delle pattuglie di notturna; in relazione alle sempre più inquietanti notizie negative sulla qualità dell’aria in città, ha richiesto la riduzione, da tre a due ore, del tempo massimo per turno, di permanenza all’incrocio.

Si è inoltre evidenziato che la dirigenza di alcune Zone si è dimostrata assolutamente incapace di gestire il percorso verso i nuovi assetti organizzativi.

Per quanto riguarda la questione dei colleghi con il servizio condizionato, ribadiamo quanto già scritto nel volantino del 13/7/2006 dai delegati RSU/RdB e cioè che verrà respinta e combattuta qualsiasi ipotesi di accordo che preveda la fine del principio di solidarietà tra giovani ed anziani e del principio di uguaglianza tra tutti i lavoratori all’interno della categoria. Infine, chiediamo l’attivazione del servizio sociale d’azienda, strumento fondamentale per la tutela dei lavoratori.

Dal quadro sopra esposto si evidenzia che i lavoratori erano e rimangono in balia di una riorganizzazione a loro imposta che stenta a decollare, fatta di indicazioni ed aggiustamenti, se non ripensamenti del Comando.

Non si capisce che senso ha fare un programma di trasferimenti senza aver prima incassato il benestare dell’Amministrazione sui tempi, sui finanziamenti e sulle disponibilità logistiche (soprattutto per Quarenghi e le strategiche sedi di via San Paolino per la zona 6 e via Trentacoste per la zona 3) indispensabili alla nuova organizzazione sul territorio della P.M.

I benefici teorici della "grande" riorganizzazione della macchina comunale, tanto sbandierati dalla Giunta, si stanno rivelando una caotica destrutturazione di tutti i servizi dell’ente. In tale processo anche la Polizia Municipale è pesantemente coinvolta.

In questo clima di incertezza il tavolo tecnico, che doveva in poche e serrate battute spianare la strada alla trattativa centrale, è arrivato ad un punto morto, per la mancanza di indicazioni da parte dell’Amministrazione Comunale sulle risorse da mettere in campo.

Perciò i delegati RSU/RdB hanno chiesto formalmente l’apertura del tavolo centrale dal quale si attendono una risposta precisa ad almeno tre domande:

QUANTO COSTA QUESTA RIORGANIZZAZIONE ?

QUANTO SI RISPIARMIA CON LA NUOVA GESTIONE DEI SERVIZI ?

DEL RISPARMIO QUALE E’ LA QUOTA DA DISTRIBUIRE AI LAVORATORI ?