In data 1 agosto 2022 i lavoratori delle cooperative dell’ATI, affidatario dei servizi museali integrati del sistema Prato Musei, hanno ricevuto la comunicazione da parte dei rispettivi datori di lavoro della proposta di rinnovo dell’affidamento in scadenza avanzata dal Comune di Prato, a nome di Prato Musei.
USB si è immediatamente mossa, seguita dagli altri sindacati, presentando richiesta di accesso al contenuto della proposta e richiedendo l’apertura di un tavolo tecnico: ad oggi 31 agosto, a 2 settimane dal termine per l’accettazione della proposta di rinnovo, sia il Comune che le cooperative non hanno ancora messo a disposizione dei lavoratori e dei sindacati rappresentanti il contenuto della proposta.
Il silenzio dell’amministrazione comunale pratese ha dato adito a numerose voci su tagli del personale richiesto, che riguarderebbero la cancellazione totale dell’affidamento sul Museo dell’Opera del Duomo e un taglio del 30% dei servizi al museo Centro Pecci rispetto al bando precedente. Quest’ultimo ingente taglio potrebbe essere spalmato su tutto il circuito Prato Musei comportando un taglio complessivo del 15%.
A sostegno di queste voci l’attività della Società Cooperativa Culture, capofila dell’ATI, che già da tempo ha iniziato a organizzarsi in vista di un rinnovo al ribasso: ha sostituito lavoratori a tempo indeterminato dimessi con lavoratori a tempo determinato o a chiamata; sta ricollocando lavoratori su altri posizioni e luoghi di lavoro.
Vogliamo denunciare questo violento silenzio da parte del Comune di Prato, dei dirigenti e dell’assessore alla Cultura, che ancora una volta dimostrano indifferenza nei confronti delle parti sociali e delle esigenze e paure dei lavoratori. Chiediamo che venga dato accesso al contenuto della proposta ai lavoratori e ai sindacati, e che venga aperto subito un tavolo tecnico sul rinnovo dell’affidamento che garantisca continuità occupazionale e un miglioramento delle condizioni dei lavoratori.