E’ in corso lo sciopero nazionale dei precari della Pubblica Amministrazione indetto per l’intera giornata di oggi dalle RdB-CUB. Si registrano ripercussioni in tutti i Comparti coinvolti dall’astensione dal lavoro, in particolare nei servizi erogati dagli Enti locali, come asili nido e scuole materne, e nella Sanità.
In tutta Italia si sono svolte (o si svolgeranno nel pomeriggio come a Firenze e a Roma) decine di iniziative contro la grave situazione determinata delle norme “ammazzaprecari” previste dalla Finanziaria 2008, da cui deriva il licenziamento per mancato rinnovo di migliaia di precari storici del Pubblico Impiego che da anni, a copertura delle forti carenze di organico, portano avanti servizi pubblici essenziali.
Le partecipatissime manifestazioni di Torino, Genova, Milano,Varese, Bologna, Parma, Grosseto, Pescara, Napoli, Potenza, Messina e Palermo, che si sono tenute davanti alle sedi di Regioni e Prefetture, hanno posto con forza la richiesta di disapplicazione nei confronti di tutti i lavoratori precari attualmente in servizio delle previsioni della Finanziaria relative alla riduzione degli incarichi flessibili e ai Co.co.co., e l’attivazione immediata dei tavoli di confronto, sia con le Amministrazioni locali che con il Ministero della Funzione Pubblica, per affrontare con soluzioni concrete le tematiche relative alla proroga e alla reale stabilizzazione di tutti i precari e gli esternalizzati.
“La grande e diffusa partecipazione alle manifestazioni di oggi lancia chiaro monito a chi si candida a governare il paese”, dichiara Carmela Bonvino della Federazione Nazionale RdB-CUB. “Il problema della precarietà non potrà essere liquidato con le boutade sui buoni matrimoni o sulle mance ad integrazione del reddito di questa campagna elettorale. Chi da anni vive in una situazione di mancanza di certezze e di estrema ricattabilità vuole risposte concrete, ed è pronto a mobilitarsi ancora per porre il nuovo Governo di fronte a precise responsabilità e ad una piattaforma unitaria e chiara: sanatoria generalizzata e fine del precariato con l’abolizione delle leggi Trenta e Treu”, conclude la dirigente RdB-CUB.
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