Come USB Ricerca in 25 anni di lotte per stabilizzare i precari della Ricerca non avevamo mai visto un simile paradosso. Cnr, Inaf, Infn, Ingv e Inrim hanno ricevuto norme e fondi ma invece di assumere tutti e subito stanno facendo andare a casa il proprio personale!
E i fondi derivati dal governo Gentiloni e dal governo Conte? Vanno ad altro (carriere o concorsi presumibilmente clientelari o baronali).
A questo stato di cose si può rispondere in un solo modo: lottare fuori dagli enti e far comprendere a media e opinione pubblica che se un solo precario chiede il reddito di cittadinanza è perché un ministero (MIUR) non sta facendo il proprio dovere e alcuni presidenti intendono utilizzare illecitamente i fondi destinati a sanare le gravi irregolarità che gli enti stessi hanno permesso.
Ieri i precari del CNR hanno 'braccato' a Pisa il presidente Inguscio chiedendogli di pentirsi e penitenziare, assumendo tutti subito.
Giovedì 21 marzo i ricercatori precari saranno dalle 14 davanti al CNR a Roma per chiedere il reintegro dei licenziati e l'assunzione, per chiedere il rispetto dei propri diritti, per chiedere che i fondi che il Parlamento ha assegnato per la loro assunzione siano usati tutti e subito applicando le norme Madia.
La lotta non si fermerà domani. I presidenti saranno accompagnati dalla contestazione ovunque intervengano! E USB questa mattina attiverà le procedure per arrivare entro giugno allo sciopero dei precari della ricerca.
Basta licenziamenti, assunzioni subito con i fondi stanziati!
Presidio davanti al CNR
21 marzo 2019 dalle ore 14
piazzale Aldo Moro - Roma
USB RICERCA