USB, Renzi anticipa il Jobs act in “casa sua”?
Circa 30 informatici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da anni dipendenti in appalto di varie aziende e oggi in Telecom, sono da questa mattina in assemblea permanente all’interno della PCM. (foto in allegato)
Sono lavoratori e lavoratrici impegnati nella manutenzione informatica anche di pronto intervento, dipanando qualsiasi problematica con professionalità e affidabilità, che rischiano a breve il licenziamento.
Negli anni l’appalto ha fruttato ampi profitti alle varie aziende alle quali è stato affidato, viceversa solo precarietà e bassi salari ai lavoratori.
L’USB, che rappresenta questi lavoratori, chiede da tempo di procedere ad un piano di reinternalizzazione del servizio e dei lavoratori che attualmente lo svolgono, sostenendo che tale processo comporterebbe sicuri risparmi di risorse e, allo stesso tempo, ricondurrebbe nell’ambito pubblico un delicatissimo servizio che per vari aspetti attiene anche alla sicurezza della PCM.
L’USB, ha già chiesto un incontro al Segretario Generale della Presidenza al fine di scongiurare il rischio e stabilizzare i rapporti di lavoro. Ma ad oggi, a ridosso dei paventati licenziamenti, solo qualche labile segnale ma nulla di concreto: un anticipo di jobs act in casa Renzi?
I lavoratori e l’USB proseguono l’assemblea e chiedono un incontro urgente con la Presidenza del Consiglio.